L'inizio di una grande esperienza, Aperta a tutti

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Jack R. Nestar
Posted on 20/7/2013, 12:11




Con un unico grande morso mutilai un quarto del mio panino al prosciutto. Soddisfatto ,dopo una così lunga attesa per mangiare, chinai la testa all'indietro e la poggiai dolcemente sul muro. Seduto su una delle tante panchine di Londra, osservava i babbani indaffarati e frettolosi. Molti si dirigevano all'entrata della stazione, molto probabilmente per andare a lavoro. Le vie erano ampie e lunghe. Un enorme viavai di persone e traffico, accompagnato più volte da clacson, proseguiva e non finiva mai.

Il cielo era oscurato da un grande banco di nuvoloni grigi e mi aspettavo un acquazzone eccezionale. Non che a Londra non fossero eccezionali, anzi. Però, tornando a seguire con lo sguardo i passanti, pensai che, poverini, se non avessero fatto in tempo, sarebbero stati in una situazione tutt'altro che piacevole. Per fortuna, la panchina su cui ero seduto comodamente, si trovava sotto un portico.

Con un gesto veloce della mano mi levai alcune briciole finite sulle gambe. In quel momento finì il mio panino e nello stesso istante ecco che sopraggiunse il freddo. Mi strinsi nella giacca di pelle e vidi come un capello era volato per colpa del vento dalla testa di un anziano signore.
Quanto avrebbe dovuto aspettare in quella città prima di entrare ad Hogwarts?
Quando si domandò questo, un brivido di euforia lo pervase. Stava per accedere ad una vera scuola di magia, ciò che solo sognava da bambino: ora ne sapeva l'esistenza e lui, nella vita reale, ci sarebbe entrato!
Sorrise, scostandosi una ciocca di capelli dagli occhi, distratto e immerso nei suoi pensieri, mentre l'anziano rincorreva gemendo il suo capello nero.
 
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Percival Josh Windsor
Posted on 27/7/2013, 10:11




Ancora. Ancora una volta, quelli che dovrebbero essere i suoi genitori, erano andati a cercarlo. Certo per chiunque altro, questo sarebbe stato normale, ma non per Percival., non per il suo passato. Riusciva a stento a crederci che era andato a farli visita, anche se era stata la sua coscienza ad obbligarlo: un nuovo nasciturno nella sua famiglia, chissà se anche lui diventerà un mago! Comunque sia, nella mente di Percival martellava un solo pensiero:

"In quella casa non ci metterò più piede"

.

Uscito da uno dei vialetti di Londra, percorreva la direzione opposta a Buckingam Palace da dove era uscito, attraversando la piazza adiacente, con la famosa statua della Regina Victoria. Aveva intenzione di dirigersi verso la stazione, visto che il tempo non prometteva nulla di buono. Ma dopotutto, Percival era abituato allo schizofrenico clima di Londra oltre alla sua vulnerabilità, infatti alcuni grigi nuvoloni costellavano ora il cielo, oscurando quello spazio dove pochi minuti prima splendeva un radiante sole. In allegato a tutto questo, il buon Dio aveva mandato anche numerose folate di vento che creavano ulteriore caos. In lontananza il giovanotto osservava un cappello, proprio quello che un anziano signore si era fatto sfuggire dal capo e ora sfiorava la strada lastricata dall'asfalto, come se stesse saltellando ogni due passi insieme a delle foglie cadute dagli alberi lì intorno.

Il signorino Windsor camminava lungo il marciapiede coperto da una struttura architettonica, in modo da formare quello che sembrerebbe un porticato. Il suo passo era composto da una corsa mantenuta: non voleva sudare ma nemmeno fare tardi al suo appuntamento. Notò per terra delle briciole di pane e lì vicino alcune persone ma non ci fece caso nell'osservare bene chi fossero. Ad un tratto si fermò, prese dalla tasca un orologio da taschino e lo osservò: stava esaminando l'ora, ma non fu felice della scoperta.

<< Per la Barba di Merlino! L'appuntamento ad Hogwarts è saltato! >>



Affermò a voce alzata da destare l'attenzione di alcuni passanti con l'espressione spaventata da quello che avevano appena udito. All'istante, il più giovane Preside che Hogwarts abbia mai visto, non pensò a coloro che potessero sentirlo esclamare termini del tutto strani come 'Hogwarts', in quanto non erano a conoscenza di cose fossa o almeno così credeva. Già, perché tra quella folla, si nascondeva uno studente che il 1° Settembre avrebbe iniziato una nuova avventura alla migliore Scuola di Magia e Stregoneria.
 
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Jack R. Nestar
Posted on 27/7/2013, 13:36




Riaprì gli occhi quando sentì tra la folla lì vicino un'esclamazione del tutto nuova a Londra, almeno per me. Spalancai la bocca sorpreso, cercando disperatamente l'autore della frase che ancora stava risuonando nella mia testa: avevo capito bene? Hogwarts?
"Per la Barba di Merlino! L'appuntamento ad Hogwarts è saltato! "
Dopo qualche secondo lo trovai. Era sicuramente lui. Stava tenendo in mano un orologio da taschino e aveva parlato di un appuntamento. Inoltre, osservandolo meglio, sembrava, come dire,... diverso. Era un giovane, ipotizzai ventenne, ma il suo comportamento, anche solo la sua andatura, dimostravano di più. Con una rinnovata euforia per la scoperta di un mago (forse?), mi eccitò a tal unto che non resistetti all'impulso di alzarmi e dirigermi verso quella persona tanto misteriosa.

Vicino a lui, balbettai. Mi feci forza e scandì la voce per farmi notare. Volevo sembrare maturo, molto probabilmente non mi avrebbe sennò considerato.
"Emh... Buonasera signore..." prima di dirgli tutto mi accostai ancor di più, guardandomi ripetutamente intorno, per tenere d'occhi i passanti. Sapevo che i babbani non erano autorizzati a venire a conoscenza della Scuola o dei maghi in generale. La prudenza prima di ogni cosa.
"Ho sentito che lei ha detto... Hogwarts..." Sorrisi imbarazzato.
Mettendomi in punta di piedi cercai il suo orecchio, bisbigliando.
"Sà... io sono un futuro studente e... mi farebbe piacere conoscerla meglio, sono molto agiato, e potrebbe dirmi qualcosa a riguardo".

Mi rimisi in posizione velocemente. Non volevo parre tropo misterioso.
Titubante e con la mano tremante che si allungava verso il ragazzo cercando la sua , mi presentai cordialmente.
"Piacere, sono Jack Reul Nestar".

Maledetta curiosità!
 
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Nemesis Revence
Posted on 27/7/2013, 15:06




Londra, come al suo solito era caotica e affollata, i rumori la circondavano, ma quel giorno non sembravano riuscire a sovrastare il rumore dei suoi pensieri. Era ansiosa, Hogwarts avrebbe riaperto i battenti a breve e lei, come al suo solito, aveva cominciato con le sue paranoie perfezionistiche. In fondo, era a buon punto, non sentiva nemmeno addosso il peso della responsabilità di gestire tre materie diverse... il suo problema consisteva nel non sapere come porsi nei confronti dei suoi alunni. Lei era una ragazza giovanissima, ma molto rigida e severa, e non era sicura, però quello fosse il modo giusto di approcciare con ragazzi di età così diverse. Il suo principale obiettivo era quello di far appassionare tutti alle materie che avrebbe insegnato.
Alla lista da fare, mancava solo l'acquisto dei vari accessori utili per svolgere il suo lavoro, ma voleva della compagnia, aveva chiesto al Preside di accompagnarla, ma non aveva spedito e né ricevuto un gufo. Forse il Windsor era troppo impegnato nel mantenere fede agli incarichi istituzionali che comportava il suo lavoro.

Il clima, come al solito, era vulnerabile e cambiava repentinamente. Si era alzato un vento insidioso e dispettoso.
Nemesis, come al solito, era indisposta da quel tempo così cangiante.
Il mattino, splendeva il sole, quindi aveva deciso di indossare un vestito leggero, ora il vento capriccioso, faceva alzare un po' troppo le pieghe di quella gonna di raso leggero e lucido.
Camminava con le braccia strette lungo la schiena, fino a quando, si ricordò di avere un impermeabile nella borsa, avrebbe evitato cattive figure.

Aprì la borsa stregata in prossimità di un gruppo di persone, e cominciò a cercare dentro...

<<dannata borsa, ci metto troppe cose!>>



Qualcuno si girò a guardarla, con occhio anche scettico, era impossibile che in un borsetta di medie dimensioni, fosse così difficile trovare qualcosa.

Si allontanò e andò sbattere contro un ragazzo. Alzò lo sguardo. Insieme ad esso anche un sopracciglio.
Quel modo di vestire era famigliare e anche la postura e poi vide un ragazzino affianco a quell'uomo.

"Mah. E cosa dovrebbe farci Percival con un ragazzino?! Non è lui!"



Poi, si spostò un po'. Lo riconobbe.

<< Signor Windsor, che piacere rivederla, sbaglio o io e lei abbiamo un appuntamento in sospeso? >>



Jack, complimenti per i post, però ho solo un paio di annotazioni. Per i discorsi indiretti usa la terza persona e i discorsi diretti e i pensieri isolali dal resto del testo a centro pagina. ;)
Per i turni facciamo:
Jack
Porcino
Io
 
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Jack R. Nestar
Posted on 27/7/2013, 16:02




Mentre l'emozione gli saliva ecco un'altra scintilla. Si alzò una voce tra la calca, femminile questa volta. Ma non lo impressionò tanto il contesto della frase, quanto alla somiglianza di comportamento e mistero che aleggiavano, prima su il ragazzo, ma ora anche su una signorina che si impegnava a cercare qualcosa nella sua borsa come se fosse la stiva di una nave da crociera.
Si voltò nuovamente verso il ragazzo, ma proprio in quel momento notò come la ragazza si stava dirigendo verso di loro.
Sembrava quasi tentasse di riconoscere l'uomo davanti a Jack. La guardò insospettito e quando arrivò lei ricambiò con lo stesso sguardo.
E le mie ipotesi erano fondate: salutò il "Signor Windsor", come l'aveva chiamato lei, come se lo conoscesse da anni.
Un lampo passò per la testa del bambino. Quindi se lui fosse un mago, lei è una maga.
Stava per svenire. Ma cosa stava accedendo, era qualcosa di impossibile!
Non pensava certo che il mondo magico fosse così travolgente.
Si accorse che stava fissando come un ebete i due, dunque scosse la testa, sebbene ancora molto confuso e non dimenticò le buone maniere.

"Buo...Buona...sera, signorina..."



Si nascose, stringendosi nella giacca.
La figuraccia era in agguato per il povero undicenne, che senza saperlo si trovava davanti a due illustri maghi della scuola di Hogwarts, di cui uno il preside stesso.
 
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Percival Josh Windsor
Posted on 28/7/2013, 10:11




Il Preside stava riponendo l'orologio d'oro nel taschino della sua giacca nera che sovrastava la candida camicia bianca, la quale sembrava emanare luce. Nello stesso istante un ragazzino si avvicinava a lui: poco fa, quando era passato prima davanti a lui, pensò che era un barbone ma subito si era ricreduto, in quanto non avesse mai visto dei bambini come barboni; li aveva raffigurati come vecchi anziani disoccupati e quindi avevano perso il lavoro, ma quel ragazzino il lavoro non gli era necessario per quell'età.

Sembrò quasi che volesse assalirlo per come si avvicinò furtivamente al corpo di Percival, accostò la sua bocca all'orecchio e mi sussurrò qualcosa all'orecchio.

Ho sentito che lei ha detto... Hogwarts... >>


Per tutti i maghi e le streghe che potrebbe incontrare, quel giorno gli capitò proprio un suo futuro studente. Ma non uno studente qualsiasi, bensì qualcuno con un bel coraggio nell'affermare ciò: se esistesse altro riguardante Hogwarts e facesse parte del Mondo dei Babbani? Certo queste erano supposizioni del tutto irreali ma ormai nella vita potrebbe accadere qualsiasi cosa. Per un attimo il signor Windsor esitò nel rispondere. Potrebbe trattarsi di un Babbano che aveva sentito qualcosa a riguardo e quindi gli stava tentando una trappola, per questo motivo, tese la mano verso la bacchetta riposta nella tasca interna della giacca: questa più capiente rispetto all'altra situata dalla parte opposta del tessuto, contente l'orologio. Avrebbe avuto la sensazione di lanciargli un incantesimo di memoria, un bel Oblivion su quella parte del cervello cosciente di queste informazioni, ma subito si ricredette, per fortuna. Mano a mano che parlava, capì che si tratta davvero di un suo futuro studente e gli chiese qualche informazione in più riguardante la scuola.

<< Per prima cosa, buonasera! >>



Con tutto quel parlare, quasi si stava dimenticando delle buone maniere e per questo ci tenne nel salutarlo in modo distante. Era meglio mantenere le distanze prima ancora che cominciasse la scuola: il Mondo Magico è già pieno di troppi pettegolezzi e un Preside che raccomanda studenti darebbe solo più chiacchiere all'interno di Pub come I Tre Manici di Scopa con Streghe e Maghi indaffarati nel leggere settimanali gossip.

<< Be' svelarti tutto sarebbe davvero un grande peccato perché è proprio questo che rende ancora più indimenticabile quel giorno e allieta l'attesa nell'essere curiosi. >>



Ma da dove gli uscivano fuori tutte queste parole? Sì ha proprio ragione, ogni studente non vedeva l'ora di arrivare ad Hogwarts proprio per questo! Infatti, nessun genitore Mago o Strega che abbia passato i suoi anni di studi ad Hogwarts, si sbilanciava ben oltre nel rivelare ai propri figli ciò che gli aspettava.

<< Comunque, hai già avuto l'occasione di conoscere il tuo futuro Preside >>



Era curioso di sapere la sua reazione quando avrebbe ascoltato queste parole provenire dalla bocca di Percival: di sicuro sarebbe stato sorpreso come tutta la popolazione magica quando venne scelto un Mago così giovane nel ricoprire un ruolo così importante. Ora che ci pensava, non aveva mai riflettuto sul suo futuro o meglio, su quello che attendeva dalla sua vecchiaia: di certo avrebbe preferito essere fedele a quella scuola anche la longevità l'avrebbe raggiunto, proprio come i grandi Maghi che si sono susseguiti dietro quella scrivania. Pochi minuti dopo, una signorina che era indaffarata con la sua borsa, alzò lo sguardo nella loro direzione per osservarli e poi par parlare.

<< Signor Windsor, che piacere rivederla, sbaglio o io e lei abbiamo un appuntamento in sospeso? >>


Si girò di scatto per contemplare la bellezza della signorina che aveva parlato: ma come non riconoscere Nemesis? Ben vestita sotto quella tempesta anche se quel vestitino era un po' troppo leggerlo per le condizioni climatiche e per questo, suppose Percival, indossava un impermeabile.

<< Oh professoressa Revence! Le presento un suo futuro studente >>



Disse indicando con la mano il ragazzino accanto a lui. Successivamente ritornò alla domanda che gli aveva posta la quale sembrava molto provocante. Rimase per qualche istante a riflettere su cosa intendesse veramente: un appuntamento segreto? Solo dopo gli venne in mente il loro accordo stabilito al colloquio di lavoro, per andare a fare acquisti insieme. Percival si definì dentro di se stesso, uno stupido nell'aver pensato certi ragionamenti e collocarli con la signorina Nemesis.

<< Non erra affatto, signorina. Se per lei andrebbe bene, potremmo farlo qualche giorno prima che inizi la scuola. >>



Gli studenti avrebbero preso il treno il 1° Settembre quindi dopo la metà di agosto sarebbe stato perfetto anche se si sarebbero scontrati con gli studenti indaffarati anche loro negli acquisti del necessario oltre al materiale scolastico giunto a loro attraverso la lettera di ammissione.

<< Ma ditemi, non sentite freddo voi? >>



Che intenzioni aveva Percival? Magari rintanarsi in un luogo più caloroso e accogliente, oppure estrarre fuori la bacchetta magica e castare l'Incantesimo Riscaldante anche se non era una buona idea lanciare incantesimi davanti a tutti quei babbani che erano pronti a osservarli.

Per mantenere la stessa differenza di tempo, cambiamo nuovamente i turni, ora dopo di me tocca a:
- Nemesis;
- Jack;
- Percival;
 
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Nemesis Revence
Posted on 29/7/2013, 15:07




CITAZIONE
<< Oh professoressa Revence! Le presento un suo futuro studente >>

Percival, galante come sempre, accennò ad un saluto e si rivolse con eleganza verso Nemesis, illuminandola su chi fosse quel ragazzino sconosciuto.

Evidentemente colto da un forte imbarazzo, il suo futuro alunno, accennò ad un timido buonasera, cercando di attirare l'attenzione di Nemesis che aveva preferito non spostare la sua attenzione sull'adolescente per non aumentare il suo disagio. Non era certo facile per lui trovarsi davanti a due maghi adulti, entrambi suoi futuri educatori, per giunta uno dei quali estremamente importante nella comunità magica. Troppo per qualsiasi ragazzo, anche il più sfacciato e impertinente.

Si ricordava come si sentiva alla sua età, quando finalmente arrivò la lettera per Hogwarts, era talmente felice che non stava nella pelle, anche se sua madre preferiva frequentasse l'accademia di magia in Francia.
Quando era piccola il padre spesso le raccontava di quanto fosse bello frequentare quella scuola, di quanto fosse entusiasmante crescere in quella scuola. Avventure.

Avventure. Lei, riservata e diffidente com'era da ragazza, non visse con il brivido dell'adrenalina. Da grande, aveva affrontato la sensazione della paura dell'ignoto, aveva imparato che rischiare poteva essere divertente, e da adulta, in quella scuola, avrebbe recuperato tutte le occasioni perse da adolescente. Avrebbe collaborato con i suoi colleghi e con Percival per rendere quella scuola grandiosa come un tempo.

Poi si rivolse al ragazzo che stava guardandoli con curiosità e riverenza. Sorrise, elegante nel suo vestito leggero e i capelli corvini mossi dal vento.
Tese la mano.

<<buonasera, mio futuro studente. Mi presento, Nemesis Revence, sua futura insegnate di ben tre materie nella scuola, ma non le dirò quali.>>



Poi si rivolse a Percival. Poggiò la mano sulla sua spalla incantata dalla brillantezza della sua camicia. Sorrise anche a lui e alzò il sopracciglio come per chiedergli tacitamente cosa ci facesse con quel ragazzo. Non sarebbe confacente ad un Preside conoscere i suoi studenti prima dell'inizio della scuola.
Fece un mezzo giro intorno a Percival, proprio volteggiandogli , si fermò dietro la spalla opposta a quella dove aveva poggiato la mano , si avvicinò all'orecchio e sussurò

<< Questa me la spieghi!>>



Mentre sussurrava quelle parole, respirò un po' d'aria e le narici furono pervase da un profumo buonissimo. Quindi inspirò più a lungo.

Si mise affianco a lui. Lo guardò intensamente. Poi le rivolse nuovamente la parola.

CITAZIONE
<< Non erra affatto, signorina. Se per lei andrebbe bene, potremmo farlo qualche giorno prima che inizi la scuola.>>

Meravigliata, sorrise ancora. Imbarazzata si toccò i capelli e li riavviò dietro le orecchie e abbassò lo sguardo a terrà, lisciando le pieghe inesistenti del vestito.

"Pensavo se ne fosse dimenticato. E invece..."



Sì, Nemesis era proprio convinta che Percival fosse troppo preso da altre cose ben più importanti che ricordarsi che avevano un appuntamento in sospeso. Poi, praticamente, erano dei perfetti sconosciuti, e tra l'altro lui era il suo "Capo" a lavoro, avrebbe dovuto mantenere un certo senso di distanza, ma proprio non ci riusciva, era troppo attratta dalla giovane età che si scontrava con il forte senso di dovere e formalità che Windsor faceva trasparire da ogni parte di sé.
Poi rispose.

<< Allora, per galateo, tocca a l'uomo stabilire ora e data e luogo di incontro, quindi, Percival, aspetto un messaggio via gufo in questi giorni>>



Poi guardò nuovamente il ragazzo e disse

<< Scusaci, ma sono rare le volte che riusciamo a incontrarci, questa è la seconda, la prima è stata al colloquio di lavoro... se non ci fosse il fato! Comunque con chi ho il piacere di parlare?>>



i>>
 
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Jack R. Nestar
Posted on 29/7/2013, 21:32




Il ragazzo si dimostro molto cortese, salutando Jack con un cordiale "buonasera". La cosa lo stava entusiasmando: a quanto pareva sapeva veramente qualcosa!

<< Be' svelarti tutto sarebbe davvero un grande peccato perché è proprio questo che rende ancora più indimenticabile quel giorno e allieta l'attesa nell'essere curiosi. >>


Tutte le proprie ipotesi erano davvero fondate. Il signor Windsor conosceva Hogwarts e pure abbastanza bene. Ormai il bambino pendeva dalle sue labbra e si rese conto di quanto avesse ragione: la sorpresa sarebbe stata fantastica.
[CENTER<< Comunque, hai già avuto l'occasione di conoscere il tuo futuro Preside >>][/CENTER]

Oh bé, non era difficile immaginare che una scuola avesse un preside, pure una Scuola di Magia e Stregoneria, dunque l'undicenne sorrise.
Per un minuto buono rimase a fissare Windsor. Poi riordinò un secondo le idee.
In un minuto e un secondo aveva lasciato lo stato di trance provocato dalla rivelazione.
Si sentì svenire. Aveva dinanzi uno dei possibili maghi più famosi del mondo, un preside, anzi IL Preside di Hogwarts. Si sorresse con il pericolo di rovinare in terra.
Arrivata la signorina il suo stupore divenne massimo.

<< Oh professoressa Revence! Le presento un suo futuro studente >>


Futuro studente? Anche un Insegnante adesso?!
Jack non poteva credere alle sue orecchie, e cominciò a saettare lo sguardo prima su Windsor, poi sull'insegnate Revence. Non riusciva a fare altro, tutti i rumori della strada erano scomparsi nella sua testa. C'erano solo quelle due persone.
<<buonasera, mio futuro studente. Mi presento, Nemesis Revence, sua futura insegnate di ben tre materie nella scuola, ma non le dirò quali.>>

La presentazione della signorina confermò. Tre materie e il dubbio aumentava. Quanto desiderava sapere tutto quanto lo aspettava...
Mentre i due individui confabulavano fra loro con aria misteriosa, Jack gli osservava estasiato: non si sarebbe sorpreso se in quel momento gli stesse scendendo un filo di bava. Due maghi, per la prima volta aveva visto due maghi! E gli piacevano, anche molto.
La signorina Revence si voltò nuovamente verso Jack.

<< Scusaci, ma sono rare le volte che riusciamo a incontrarci, questa è la seconda, la prima è stata al colloquio di lavoro... se non ci fosse il fato! Comunque con chi ho il piacere di parlare?>>


Nella sua confusione interiore al bambino venne naturale rispondere in quel modo.

Ed è stato subito colpo di fulmine?


Reso conto di quel che aveva detto si tappò la bocca e velocemente si presentò, molto probabilmente incomprensibilmente.

Jack Reul Nestar...


E ugualmente veloce aggiunse in un fiato.

Al vostro servizio


Abbozzò un imbarazzato inchino. Divenne paonazzo. Che figure!
 
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7 replies since 20/7/2013, 12:11   62 views
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