Un ritorno nei ricordi.

« Older   Newer »
  Share  
Nemesis Revence
Posted on 6/3/2013, 22:54




Nonostante fosse una giornata d'estate, su Hogsmeade imperversava una forte burrasca di vento e pioggia, naturalmente, niente di cui stupirsi essendo in Inghilterra, dove le giornate di sole splendente si possono contare sulla punta delle dita. Il cielo era incredibilmente scuro, questo lasciava intendere che quella forte tempesta sarebbe durata perlomeno tutta la giornata e forse anche nei giorni a venire. Era tutto avvolto nell'ombra che se non fosse per l'orologio che segnava pressoché le 10 mattino, si poteva credere fosse notte inoltrata, a illuminare la strada e i volti dei pochi passanti, erano i lampi accecanti che squarciavano il cielo. Il rumore era assordante e Nemesis, coperta sotto il mantello, si coprì le orecchie, nella speranza di attutire il suono che le rintronava attraversando le orecchie e scuotendole i nervi. Avrebbe perso la pazienza di lì a pochi minuti.

"Maledizione, maledizione, maledizione! Io odio la pioggia e il vento. Sono stanca! Mi trasferisco in Italia... Non mi abituerò mai a questo tempaccio"



Scoraggiata dalla pioggia che le sporcava gli occhiali (si dimenticava sempre di applicare l'incantesimo Impervius anche perché detestava quegli occhiali, ma senza vedeva poco, quindi, era senza scelta), dal fango che minava sempre il suo equilibrio e il buio che non le permetteva di riconoscere bene le insegne, si fermò e riparò sotto la tenda di un negozio.
Si voltò e vide attraverso la vetrina, riconobbe la locanda di Madama Piediburro e ricordò i fine settimana a Hogsmeade quando era una studentessa giovane e speranzosa di Hogwarts.

Veniva sempre qui con le sue amiche del cuore perché lo trovava un posto più intimo, meno affollato rispetto ai Tre manici di scopa e molto accogliente.

"Quanto tempo è passato.... Saranno almeno 6 anni che non vengo qui, non è cambiato proprio nulla"



Decise di entrare, il campanello attaccato alla porta vibrò e suonò e i pochi ospiti si voltarono a guardarla. Afferrò i lembi del cappuccio nero del mantello e li portò indietro, alzò il capo e lasciò scoperto il viso pallido e bagnato di pioggia. Alcune ciocche bagnate le si erano appiccicate sul viso e le spostò e con una piccola salviettina cercò di asciugarli alla meglio, affinché perlomeno smettessero di sgocciolare sui vestiti.
Mentre batteva i piedi sul tappetto per rimuovere i residui di fango, le si avvicinò un cameriere che le chiese dove preferisse accomodarsi.

<<laggiù, grazie>>



Rispose Nemesis. Scelse un tavolino appartato nella'angolo, non amava essere osservata, bensì osservare e avrebbe scelto lei da chi farsi avvicinare perché le capitava spesso di avere a che fare con maghi poco gentiluomini.
Avvolta nel tepore di quel locale tanto caro e famigliare, si sentì meglio e con un cenno chiamò il cameriere di prima e gli chiese una burrobirra.
A ventisei anni, ancora, ordinava quella bibita come se fosse ancora un'adolescente, però era la bibita della sua infanzia.
Si guardò intorno, osservava i ninnoli sulle mensole, sembrava di essere nel salotto di una vecchia nonnina, con fiocchi e merletti che penzolavano dovunque. C'era un odore dolce che la inebriava tanto da farle girare la testa. Era lo stesso odore di sempre, erano li stessi ninnoli di sempre e anche la burrobirra (che le era stata appena consegnata) era la stessa di sempre.

Dopo aver sorseggiato lentamente la bevanda, fu catapultata in un nuovo ricordo

"Dai, su guardami, Nem. Sono io, Jeff, smettila di guardarmi con il tuo solito sguardo inquisitore, perdonami. Lo so che mi vuoi bene"



Scostò la mano, come se davanti a sé ci fosse realmente Jeff che cercava di scusarsi accarezzandola.
Jeff era stato il suo primo 'fidanzatino' e la portava lì tutte le volte che doveva farsi perdonare qualcosa, e sempre lì trovava le braccia aperte di Nemesis, dopo averle chiesto scusa. Madama Piediburro aveva visto anche questo.

Incominciò ad osservare gli altri clienti, erano donne e uomini, tutti in atteggiamenti molto intimi, e in quel momento Nemesis si sentì realmente in imbarazzo. Frugò nella borsa ne tirò fuori carta e penna e cominciò a lavorare sul progetto di che portava avanti da tempo: inventare un incantesimo che la guarisse da qualsiasi presente e futuro problema agli occhi, voleva correggere la sua miopia.
 
Top
James Whetermoos
Posted on 7/3/2013, 09:29




Che tempaccio!!


James aveva già intuito dalla mattina che sarebbe sato estremamente noioso quell'orribile giorno. Il cielo oscuro non rincuorava nessuno. Le uniche fonti di luce naturale erano i lampi e fulmini.
James si trovava nel suo Appartamento a Godric's Hollow. Non sapeva che fare. Prima lavorava ed organizzava il programma per le future lezioni ad Hogwarts. Ora lavorava ad uno dei suoi progetti magici: un incantesimo che ragali allegria, calore e gioia; ne era stato creato uno simile, ma lui ne desiderava uno che funzionasse davvero e abbastanza potente.
Aveva voglia di uscire di casa. Ma dove andare?

Hogsmeade!?


Buona idea, James. Magari si sarebbe fermato un po' da Madama a prendere un sorso di Whisky incendiario o chi sa cosa....
James si alzò dalla sedia ove si trovava. Prese il cappotto appoggiato sul comodino a se lo infilò. Si assicurò di avere qualche galeone e anche di aver utilizzato l'incanto Impervius sugli indumenti. Aprì la porta e sfilò la bacchetta dalla giacca. Si girò verso l'interno della casa e, con un movimento a spirale del polso pronunciò:
-Ventus!
Presto un leggero ventolino spense le candele all'interno del salotto.
Uscì di casa, richiuse con la chiave l'uscio e si smaterializzò, focalizzando il punto in cui voleva arrivare: Madama Piediburro.
Barcollando leggermente arrivò davanti al locale. Scrollò leggermente la testa e si diresse poi con passo incerto verso l'ingresso del negozio. Un atmosfera magica lo circondava. Si ricordava ancora il primo giorno che visitò Hogsmeade, era con la scuola. Si ricordava anche quella volta, al terzo anno, che quasi sfondò la porta del Madama.
Entrò, tutti erano accoppiati in conversazioni intime. BLEAH Pensò James.
I suoi abiti erano perfettamente asciutti, anche lui lo era.
Una ragazza era lì sola a rimuginare su qualcosa.
Gli si avvicinò il cameriere.
-Mi porti un Idromele e una porzione di patatine. Mi trova a quel tavolo.
Disse con voce bassa, indicando il tavolo dove si trovava la ragazza. Si avvicinò.
-Salve... E' libero questo posto?
 
Top
Nemesis Revence
Posted on 7/3/2013, 12:43




Troppo concentrata sulla sua pergamena, o forse perché aveva fatto molto meno baccano di lei entrando, Nemesis non guardò chi stava entrando o uscendo dalla locanda, e tanto meno si era accorta che c'era qualcuno che aveva deciso di farle compagnia quel giorno.
Sbuffò rumorosamente. I calcoli non ritornavano e la formula non voleva ancora saperne di funzionare, e non poteva correre il rischio di farsi un incantesimo sbagliato, avrebbe potuto farsi del male. Scribacchiò ancora qualcosa, con la schiena ricurva sul tavolo e i capelli che le facevano da tenda, si sentiva completamente isolata dal resto dei presenti.
Tirò a sé il bicchiere di burrobirra, senza alzare lo sguardo, e si portò la cannuccia alla bocca e tirò su un sorso, era diventata fredda.

<<va bene Nemesis, oggi non è giornata, smettila e riposati!>>



Borbottò tra sé, sembrava una matta da legare che parlava da sola e continuava a nascondersi. Bevve un altro sorso, non era così male fredda la burrobirra. Mentre rigirava la cannuccia nel bicchiere e pensava ai fatti suoi, qualcuno le rivolse la parola.

CITAZIONE
-Salve... E' libero questo posto?

Nemesis, alzò il capo, si tirò su gli occhiali sul naso che le erano scivolati e guardò il ragazzo che aveva davanti. Era giovane, anche di bella presenza e stranamente le ricordava qualcuno. Lei invece era imbruttita dal nervosismo, bagnata e soprattutto imbarazzata, non era abituata ad avere a che fare con gente che prendesse l'iniziativa senza che lei avesse dato un minimo di consenso.
Lo guardò stupita e poi decise di rispondere

<<si accomodi, se gradisce star seduto qui... Anche se ci sarebbero tanti posti vuoti intorno a noi>>



Era alle solite, sgradevole, eccessivamente riservata e scortese. Gli sconosciuti dovevano per forza passare il vaglio, poi la percorse di nuovo la sensazione della famigliarità verso quel ragazzo. E pensò

"Basta Nem, per una volta evita di essere così sgarbata, fai amicizia, poi chissà se lo vedrai in futuro, almeno ti fa un po' di compagnia mentre c'è questo tempaccio, poi forse ti mette pure di buonumore"



<<prego, si accomodi, non volevo essere scortese, ma mi ha presa in un momento di sconforto. Piacere mi chiamo Nemesis>>



Sorrise, forse non in modo convincente, e poi tese la mano in segno di amicizia. Sperava di poter recuperare la figuraccia!
 
Top
James Whetermoos
Posted on 7/3/2013, 13:43




<<si accomodi, se gradisce star seduto qui... Anche se ci sarebbero tanti posti vuoti intorno a noi>>

Che caratterino! Pensò James. In effetti aveva ragione. Un sacco di tavoli vuoti li circondava.
James inarcò una sopracciglia. La ragazza sembrava aver cambiato idea.

<<prego, si accomodi, non volevo essere scortese, ma mi ha presa in un momento di sconforto. Piacere mi chiamo Nemesis>>

Infatti. James sorrise.
-Le parole sono la nostra più grande ed inesauribile fonte di magia. Ingrado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.
Da dove gli era uscita quella frase?! Forse era di un mago famoso. Forse di un emerito idiota di nome James.
-Sono James, James Whetermoos! Insegno Difesa Contro le Arti Oscure ad Hogwarts e sono titolare del negozio Tiri Vispi Weasley!... Metamorfomagus!
Ultima parola e prese l'esatto aspetto della signorina che si trovava davanti a lui. Nemesis.Una scrollatina e ritornò in se stesso
James si sedette vicino a lei. Nel frattempo arrivò il cameriere con l'Idromele e le patatine che aveva richiesto.
-Grazie mille.
Il giovane Insegnante prese la scodella con le patatine e le avvicinò alla ragazza, in segno di generosità.
-Vedo che stai lavorando. Non volevo disturbarti.... Ma se hai bisogno io me ne intendo di incantesimi!
Fece l'occhiolino. James aveva intravisto poco fa che cosa c'era scritto su que fogli. Sembrava una formula di un incantesimo da mettere a punto.
-Sai.... anche io sto lavorando su delle formule di alcuni incantesimi di diverso genere.
Sorrisetto.
 
Top
Nemesis Revence
Posted on 7/3/2013, 16:49




CITAZIONE
-Le parole sono la nostra più grande ed inesauribile fonte di magia. Ingrado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.

Bene, era stata scortese, e se n'era accorto, però aveva accettato le scuse e aveva deciso di continuare la conversazione.

"Sei sempre la solita, per fortuna che l'ha presa bene!"



Si presentò e disse che era un'insegnate di Hogwarts, il proprietario dei Tiri Vispi, e...

<<un metamorfomagus! Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah>>



Il ragazzo aveva assunto le sue forme e guardandosi riflessa, pensò che poi non era così male come credeva! I capelli si erano asciugati, gli occhiali lasciavano intravedere gli occhi stanchi, ma sempre brillanti.

<<divertente, davvero divertente. Comunque, è davvero giovane per essere un insegnante, deve essere davvero in gamba!>>



In un gesto di generosità, le offrì le patatine che gli erano state appena portate, ma decise di non approfittarne, già era lodevole il fatto che avesse deciso comunque di fargli compagnia.

Poi ebbe di nuovo un brivido..

"Ops, scusa, aspetta che ti aiuto a raccogliere le pergamene"



Era un altro ricordo, era nella Sala Grande e si stava dirigendo a lezione quando un ragazzo l'aveva urtata facendole cadere a terra alcune pergamene, era un Serpeverde, ma non si ricordava bene chi fosse.
James la riportò alla realtà chiedendole se aveva bisogno di una mano nella messa appunto dell'incantesimo a cui stava lavorando e le cadde un occhio sulla pergamena, era impossibile che avesse già capito che tipo di incantesimi stesse progettando! Poi lo scrutò con sospetto, quando sentì che anche lui ne progettava alcuni.

<<ehm, no, per ora, no, sai sono molto gelosa dei miei lavori, però in futuro potrei tenerne conto!>>



E lo guardò intensamente.
 
Top
James Whetermoos
Posted on 7/3/2013, 19:37




<<divertente, davvero divertente. Comunque, è davvero giovane per essere un insegnante, deve essere davvero in gamba!>>
Era rimasta divertita da ciò che aveva appena fatto James.Di conseguenza lui sorrise.
Nemesis sembrò assente per un momento. Come se avevvse avuto una visione. O forse era Leggiliments? Sperava di no!
-Tutto apposto?
La osservò. Non sapeva niente su di lei. Si erano appena conosciuti. O no?
-Sai... mi sembra di averti già visto da qualche parte!.... Scusami.... in genere non si chiede l'età ad una signora. Ma... quanti anni hai? Mi sembra di averti già visto ma non qui, non di recente.
Non si ricordava esattamente dove la avesse già vista.... ma non era così grande.
-Scusa la curiosità.... Io la definisco sempre come una paura dell'ignoto. Dopotutto... non è così?
James prese un altro sorso di Idromele.
Dalla sua pupilla uscì un brillore. Gli luccicarono gli occhi di diverso colore, ma in questo caso solo quello azzurro. Un atmosfera glaciale si era diffusa nell'aria. Come se qualcuno avesse aperto la porta in una mattina d'inverno con la neve che brillava tra la case.

Terra chiama James! Terra chiama James!


Presto ritornò in se. Era sicuro, però, di aver già visto quella ragazza.
 
Top
Nemesis Revence
Posted on 7/3/2013, 19:58




Sorrise alla sua risata.
Nemesis aveva trovato divertente la sua trasformazione, quel ragazzo sembrava simpatico, ma in fondo cosa poteva sapere di lui? L'aveva appena conosciuto, e se fosse stato un mago dalle tendenze oscure?! Massì, non le importava perché certamente non era una sprovveduta e avrebbe saputo difendersi benissimo, aveva viaggiato tanto in questi anni e aveva imparato tanti trucchi, soprattutto aveva affrontato tanti duelli per difendere la sua dignità di donna. Nemesis era una femminista convinta!
James essendosi accorto del suo momento di smarrimento le chiede se fosse tutto ok. Lei scosse la testa e sorrise.

<<certo, scusami! Oggi ho dei continui flashback, continuo a ricordare delle scene vissute da studentessa e ora mi sono ricordata di un ragazzo Serpeverde che mi urtò a colazione a scuola e non so perché...>>



CITAZIONE
Sai... mi sembra di averti già visto da qualche parte!.... Scusami.... in genere non si chiede l'età ad una signora. Ma... quanti anni hai? Mi sembra di averti già visto ma non qui, non di recente.

Ascoltandolo, sorrise ancora. Ah, si scusava per non essere così conforme alle regole del Bonton. Lei non fece una piega, non era mica una vecchia strega decrepita, poteva dire la sua età, aveva solo venticinque anni e poi aveva sempre snobbato queste regole del savoir faire, l'età è sinonimo di esperienza quindi non c'è niente di cui vergognarsi nel dirla.

<<ho venticinque anni, James e ad occhio e croce dovresti avere anche tu la mia stessa età. Se hai frequentato Hogwarts molto probabilmente anche se per un solo anno, siamo stati sicuramente compagni di scuola, non di Casa, però, altrimenti mi sarei ricordata immediatamente di te, soprattutto a causa dei tuoi occhi!>>


"Forse ho fatto male a menzionare gli occhi, ma è più forte di me, sono così particolari. Credo di non averli mai visti di così in vita mia... Sono intriganti!"



<<e comunque hai ragione, la curiosità solitamente è figlia dell'intelligenza, guai a non essere curiosi, manca spirito della conoscenza e per me è fondamentale>>



Poi vide una l'occhio azzurro cambiare colore e sentì che l'atmosfera si era raffreddata. Si guardò intorno. Non riusciva a vedere niente. Poi James sembrò tornare in sé.

"In quanto a stranezza oggi siamo al top, io ho i flashback, lui si trasforma, che strana coppia che formiamo"



<<james, sei tu adesso che non ti senti bene?>>

 
Top
James Whetermoos
Posted on 7/3/2013, 20:11




<<certo, scusami! Oggi ho dei continui flashback, continuo a ricordare delle scene vissute da studentessa e ora mi sono ricordata di un ragazzo Serpeverde che mi urtò a colazione a scuola e non so perché...<<ho venticinque anni, James e ad occhio e croce dovresti avere anche tu la mia stessa età. Se hai frequentato Hogwarts molto probabilmente anche se per un solo anno, siamo stati sicuramente compagni di scuola, non di Casa, però, altrimenti mi sarei ricordata immediatamente di te, soprattutto a causa dei tuoi occhi!>>>>

-Sai... io ero un Serpeverde. Ovviamente lo sono ancora. Ho quasi la tua stessa età. Ho ventisei anni!

In ricordo dei suoi giorni passati ad Hogwarts a James sembrava di essere vecchio. Infatti prese le sembianze di un vecchio rugoso sordo con i capelli bianchi. Affascinante anche sotto quell'aspetto!

-Vedi!? Sono sempre e comunque affascinante!

Disse in tono simpatico con una voce stridula tremenda. Sembrava un gatto stretto all'uscio. Ritornò presto in se

<<james, sei tu adesso che non ti senti bene?>>

-In effetti. Ho come la sensazione di averti incontrata in qualche posto abbastanza freddo. Forse era inverno!?

Era sicuro di averla vista e voleva scoprirlo. Altrimenti quella sera non sarebbe andato a letto!
 
Top
Nemesis Revence
Posted on 7/3/2013, 22:23




CITAZIONE
In effetti. Ho come la sensazione di averti incontrata in qualche posto abbastanza freddo. Forse era inverno!?

"Sai ero un Serpeverde... Sì, si vede, tutti convinti di essere migliori. A ventisei anni ancora stai alla storia delle Case?! Io finita la scuola ho smesso di pensare di essere una Corvonero, perché è Corvonero che è me"



Aveva ventisei anni, quindi, avevano condiviso ben sei anni insieme a Hogwarts, avevano mangiato insieme nella stessa sala per sei anni, avevano condiviso la biblioteca e il parco e anche le partite nello stadio, e perché non si ricordava di lui. Non è un ragazzo che sarebbe passato inosservato, carino, con quegli occhi strani, e poi in grado di cambiare il proprio aspetto ed era possibile che non lo ricordasse. Era giustificabile che lui non si ricordasse di Nemesis. Era una studentessa che faceva di tutto per rimanere nell'anonimato. Niente Quidditch, i giocatori erano troppo popolari seppur a lei piacesse tanto volare. Non la secchiona. Era semplice, ma le piaceva prodigarsi per gli altri quando voleva bene a qualcuno.
Dopo tutti i viaggi fatti, era riuscita a plasmare un po' il suo carattere, era diventata più forte, era più ribelle, sapeva di valere molto e sapeva di dover tirare fuori gli artigli e trovare il suo spazio nel mondo, aveva tanto da offrire al mondo serviva solo che qualcuno avesse fiducia in lei.

<<quindi io e te siamo stati compagni per sei anni?! Ma diamine... Scusami, ma riesci a trasmettere le sensazioni nell'aria perché mi hai fatto venire i brividi! Non mi ricordo. Inverno? Beh sicuramente sì perché a scuola ci andavamo d'inverno. Forse vicino al lago, io stavo sempre lì o qui a Hogsmeade, poi non è che i Serpeverde li considerassi tanto>>



Gli fece l'occhiolino, sapeva che per un Serpe era un tasto dolente quando si attaccava la loro Casa.
Poi si trasformò in un vecchietto tutto raggrinzito e sordo, con una voce stridula e perfora-timpani.

<<basta, ti prego, così mi farai prendere un colpo! Ahahahahahahah, non mi dire che ti senti già così vecchio, abbiamo appena compiuto il quarto di secolo! Dai, spremi le meningi, una bella e intelligente come me, se eri uno studente attento, non è possibile che non mi abbia notata!>>



Ammiccò, voleva prendersi in giro non voleva prendersi sul serio quella sera. Aveva trovato un compagno così "alternativo" che non poteva fare la ragazza seria anche questa volta! Era troppo divertente e male che andasse oltre ad aver trovato un compagno di scuola che non aveva conosciuto, avrebbe avuto modo di conoscerlo con il tempo.. Le sarebbe dispiaciuto perdere i contatti con James!
 
Top
James Whetermoos
Posted on 8/3/2013, 07:56




Parlato
Pensato
<<parlato da altri>>
Flashback



<<quindi io e te siamo stati compagni per sei anni?! Ma diamine... Scusami, ma riesci a trasmettere le sensazioni nell'aria perché mi hai fatto venire i brividi! Non mi ricordo. Inverno? Beh sicuramente sì perché a scuola ci andavamo d'inverno. Forse vicino al lago, io stavo sempre lì o qui a Hogsmeade, poi non è che i Serpeverde li considerassi tanto>>

James stava riflettendo, era lì seduto, la schiena leggermente ricurva, gli occhi quasi socchiusi. Doveva avere qualcosa nella sua mente. Una ragazza Corvonero, intelligente, brillante e piuttosto attraente ma poco socievole. Doveva essere un "indizio" il fatto che aveva pensato all'inverno. Qualcosa doveva voler dire.

<<basta, ti prego, così mi farai prendere un colpo! Ahahahahahahah, non mi dire che ti senti già così vecchio, abbiamo appena compiuto il quarto di secolo! Dai, spremi le meningi, una bella e intelligente come me, se eri uno studente attento, non è possibile che non mi abbia notata!>>

Sorrise.
<< James. Vieni a Mielandia?>>
Una voce giovanile, un ragazzo era lì che lo stava chiamando. Hogsmeade, un posto gelido se decidi di farci una passeggiata, specialmente se vicino alle vacanze Natalizie. James era lì intento ad osservare una ragazza, una studentessa del quinto anno che si dirigeva al Madama. Lui era di un anno più grande. Ma si ricordò di lei. Giorni fa le aveva gettato le pergamene per terra, ovviamente non volutamente.
-Vado dal Madama! poi vi raggiungo!
Si diresse verso di lei.

Ecco. Trovato! James si allontanò leggermente dal tavolo drizzando la schiena.
-Tu...Tu... eri. Meglio... sei la ragazza del Madama. Mi ricordo di te. Ero al sesto anno. Tu al quinto.... Hogsmeade...
La aveva riconosciuta. Sapeva chi era!
 
Top
Nemesis Revence
Posted on 8/3/2013, 11:26




CITAZIONE
-Tu...Tu... eri. Meglio... sei la ragazza del Madama. Mi ricordo di te. Ero al sesto anno. Tu al quinto.... Hogsmeade...

<<la ragazza del Madama?! Io sapevo di essere la ragazza del Lago, ma non della Madama!>>



Era in ansia, finalmente lui aveva capito chi fosse lei, ma lei ancora non aveva capito chi fosse lui. James, James, James... Ma chi diavolo sei? Non era possibile che si fosse completamente dimenticata di lui. Era così difficile che passasse inosservato eppure lei non lo ricordava.
Poi, il quinto anno, fu l'anno meno felice ad Hogwarts. Aveva perso i suoi nonni, Jeff l'aveva mollata per una stupida di Serpeverde tutta curve e niente cervello. E poi le venne su una sensazione strana, una specie di dispiacere, di rammarico... Era un rimpianto!

"Per la Barba di Merlino, perché io non ho mai conosciuto James a scuola?! Avrei trovato un ottimo amico e certamente non avrei perso tempo insieme ad altra gente. Tipo Jeff..."



James si tirò su e la guardava come se finalmente fosse stato colpito da un'illuminazione.

<< Beh, se hai capito chi sono, parlami, raccontami affinché io mi possa ricordare di te. Ma almeno abbiamo parlato qualche volta?... >>



Lo guardò. Poi unì i vari pezzi della conversazione. Ci pensò su, male che andasse, avrebbe sbagliato persona.

<<un momento... Mica eri tu il Serpeverde che mi urtò in Sala Grande?!>>



Non riusciva proprio a ricordarlo quel Serpeverde, quel ricordo era ritornato così all'improvviso e non credeva nemmeno di averlo più conservato nella memoria. Che strane circostanze. Altrimenti per quale motivo avrebbe dovuto ricordarsene proprio mentre parlava con James?
James... che strana incognita. Avrebbe dovuto studiare un incantesimo che le permettesse di ricordare le persone senza dover avere tutta questa confusione in testa. Avrebbe chiesto a lui di farlo

<<dai, su James, perché ero la ragazza Madama e perché avevo questo nome>>



Sorrise, la "ragazza Madama" proprio buffo come nomignolo. Quindi sapeva che le trascorreva il suo tempo ad Hogsmeade lì, lui sapeva più cose quanto di potesse credere, la infastidiva non sapere chi fosse lui.
 
Top
James Whetermoos
Posted on 8/3/2013, 12:40




James era preso dall'euforia.
Ma ancora Nemesisi non aveva capito chi fosse lui.
James sorseggiò un altro po' di Idromele e deglutì una patatina.

<<un momento... Mica eri tu il Serpeverde che mi urtò in Sala Grande?!>>

Si era ricordata!

-Sì. Ero io!

Finalmente forse erano arrivati entrambi a capire chi fossero stati.

-Ti soprannominai così perché spesso eri qui e io mi ricordo di te!

Ancora non riusciva a crederci. Aveva ritrovato una compagna di scuola che ormai pensava di aver perso.
 
Top
Nemesis Revence
Posted on 8/3/2013, 13:16




Sì, era lui, però trovava strano che James sapesse quali erano le sue abitudini a Hogsmeade. Essendo una ragazza così anonima trovava strano che James sapesse che posti frequentava e addirittura che le avesse affibbiato quel soprannome. Forse voleva dire che lui sapeva di lei più cose, forse da studente aveva cercato di scoprirle. Nemesis, invece, dispiaciuta, di James aveva solo il ricordo dello scontro, non riusciva a trovare altro nella sua mente che potesse dirgli qualcosa in più di quello che aveva scoperto durante quella conversazione. Da studentessa, aveva catalogato quasi tutti i suoi compagni, e molti li ricordava ancora. James non compariva in nessuna delle sue liste. Nè nei secchioni, nè nei campioni, nè nei belli e impossibili, nè nei bulli, in nessuna delle sue liste, ma come era possibile.

"E se per caso avessi avuto a che fare con lui durante una delle sue trasformazioni? Forse ci hai parlato, ci hai fatto i compiti o chiesto qualche informazione mentre lui aveva assunto qualche altra sembianza..."



lo fissò, scrutò ogni centimetro del suo volto, lo guardò intensamente negli occhi per poter capire chi fosse.
Poi un forte tuono la distrasse.
Insieme al tuono riaffiorò un nuovo ricordo.

"Vieni a Mielandia?"
Aveva sentito qualcuno parlare in mezzo alla strada innevata di Hogsmeade, mentre lei stava entrando da Madama Piediburro con le sue amiche, ma non riuscì a sentire la risposta. Vide un ragazzo, lo stesso che l'aveva urtata dirigersi verso la locanda. Per un attimo le era sembrato la stesse guardando, poi si convinse che non era così. Nessuno la guardava, nessuno era interessato a lei, soprattutto dopo che i ragazzi seppero della sua rottura con Jeff, che, prontamente, mise in giro la voce che era "troppo seria e intransigente e che stare con lei era un incubo". Si giustificava così, non aveva il coraggio di dire che fosse un bamboccio con troppe pretese.



Quindi se quel ragazzo fosse stato James, comunque, Nemesis era convinta che non guardasse lei.

<< Come fai a sapere che io venivo sempre qui, James? Dimmi la verità.>>



Perché? Perché? Perché lui sapeva e lei non si ricordava altro che queste due cose, tra l'altro, forse quel giorno ad Hogsmeade era lei che aveva guardato lui, forse lui era preso a vedere altro.
 
Top
James Whetermoos
Posted on 8/3/2013, 13:49




James sorseggiò un altro po' di Idromele.
Lui aveva capito, anche lei.

<< Come fai a sapere che io venivo sempre qui, James? Dimmi la verità.>>

In realtà non c'era un motivo vero e proprio, ma sapeva cosa dire:

-In realtà io non lo sapevo. Ti ho visto. Svariate volte. Io ad Hogsmeade ha passato una bella parte della mia vita, meglio dire... adolescenza.

Prese un altro sorso. Ormai l'Idromele stava per finire. Poi continuò:

-Spesso ti vedevo entrare al Madama. Sempre con qualcosa sotto braccio. eri misteriosa. Mi incurisivi.... Come ho fatto a dimenticarmi di te?

Altro sorso di Idromele. 'Sta volta finì.
In men che non si dica, arrivò il cameriere:

-Posso portare qualcos'altro a lei o alla signorina?
 
Top
Nemesis Revence
Posted on 8/3/2013, 14:55




CITAZIONE
-Spesso ti vedevo entrare al Madama. Sempre con qualcosa sotto braccio. eri misteriosa. Mi incurisivi.... Come ho fatto a dimenticarmi di te?

"Già, come avevi fatto a dimenticarti di me? E io di te? Il ragazzo dallo sguardo affascinante e lei non gli aveva mai dato peso? Era impossibile!"



<<sì, ero curiosa, mi sarebbe piaciuto diventare tu amica da adolescente, forse quei giorni passati intorno al lago sarebbero stati meno solitari. Sei un tipo divertente e anche molto intelligente. Ma se sei davvero così, e se ti incuriosivo, perché non hai fatto niente per avvicinarmi?>>



Era davvero dispiaciuta. Se avesse fatto quello che aveva fatto oggi, ovvero avere la sfrontatezza di sedersi vicino a lei, sarebbero diventati amici tanti anni fa, anche perché "l'aveva vista venire qui".
Portava sempre qualcosa sotto il braccio, era vero. Si portava dietro migliaia di fogli di pergamena, boccette d'inchiostro e penne perché doveva appuntarsi tutto, spesso, romanzava le cose che le succedevano per non dimenticarsi nulla. E infatti... Un altro ricordo ritornò nitido nella mente

" Nem chi è quel ragazzo che guarda di qua?" "Cosa, scusa?" "Chi è quel ragazzo che stai guardando?" "O niente, ci siamo scontrati a colazione, però non so come si chiama...." Continuò a guardare, presa e poi si girò perché le sue amiche stavano notando quella defaillance.
"Nem, dì la verità quello non è niente...!" "No, non è niente davvero". La mattina dopo era sulle rive del Lago a scrivere qualcosa. Ricorreva spesso la parola ghiaccio".


Aprì la borsa e cercò uno dei suoi diari, lo aprì freneticamente e si rese conto che la pagina che ricordava risultava mancante, era stata strappata, ne era rimasto solo un angolo con su scritto "l'occhio di ghiaccio".

<< Mi ricordo di te James. Mi ricordo che un giorno ci siamo svisti qui. Tu guardavi qui dentro e io era appena entrata con le mie amiche, cercavi qualcuno e io, che ti avevo riconosciuto, ti guardavo, ma non tu non mi vedesti. Poi ho scritto qualcosa di te, il giorno dopo, ma la pagina è strappata, ma non l'ho strappata io... Occhio di ghiaccio, suppongo, sia tu!>>



Venne il cameriere.
Lo guardò. Aveva bisogno di qualcosa di forte.

<<un whisky incendiario, grazie>>

 
Top
14 replies since 6/3/2013, 22:54   95 views
  Share