Colloquio di lavoro, Volo

Un giorno come tutti gli altri, penserete. Ma per me non era affatto così. Mi ero alzata la mattina all'alba per raggiungere la famosa e antica Hogwarts, scuola di magia. Mi recavo lì per un colloquio di lavoro, precisamente aspiravo alla cattedra di volo. Potrete pensare che sia una materia stupida e banale, ma il pezzo forte di ogni mago non è solo la bacchetta, ma anche il manico di scopa, per questo bisognava saperlo usare. Ero appena entrata nella scuola, si udiva solo il rumore delle scarpe che battevano contro il pavimento, chissà come mai quei ragazzini non erano in giro a fare disordine, cosa che erano solito fare. D'altronde, anche Jio ero passata per quella fascia di età, come tutti. Dopo qualche minuto a combattere contro le scale che continuavano a girare facendomi andare da una parte e dall'altra arrivai al secondo piano, davanti la porta del preside. Mi diedi un'ultima sistemata e poi battei due colpi contro la porta, si avevo bussato..

Dopo qualche secondo il Preside si annunciò dicendomi che potevo entrare. Aprì la porta e mostrai uno dei migliori sorrisi, si notava che il preside era affaticato e abbastanza stanco, d'altronde chi non lo era dopo una dozzina di colloqui da sostenere? Quel sorriso era, come dire.. caloroso, per dare alla persona in questione un pizzico di familiarità. Dopodichè mi avvicinai alla sua scrivania e tesi la mia mano verso di lui Buonasera, Julia Baudelaire, sono qui per il colloquio per la cattedra di volo. Ma sono sicuro che lei lo sappia già. Accompagnai tutto il mio discorso con un sorriso a 32 denti per poi stringere la mano del preside ed accomodarmi in una poltrona adiacente la scrivania. Ero molto tranquilla, non ero affatto preoccupata. Se non fossi stata presa come insegnante voleva significare che ciò che avevo fatto o detto non era stato all'altezza delle aspettative del preside.. Attesi una sua domanda, in fondo sapevamo tutti come si svolgeva un colloquio..

Quando entrai nello studio il preside balzò in aria cominciando a dire cosa prive di senso, poi mi strinse la mano e mi incitò ad accomodarmi, e io lo feci. Dopodichè mi chiese il curriculum, misi la mano nella borsa con incantesimo di estensione irriconoscibile ed uscì un foglio perfettamente pulito, glielo porsi. Ecco qua!

Aspettai che finisse di leggere per poi accavallare le gambe ed attendere un'altra indicazione da parte del preside..