La classica vita da babbani, Londra, campo estivo della scuola privata St.Paul

« Older   Newer »
  Share  
Matis.
Posted on 3/1/2013, 14:47




//Role aperta a tutti, pre-Hogwarts

La pioggia batteva velocemente sulle finestre dell'aula, Matthew restava come incantato a guardare quella scena, per fortuna c'era il suo compagno di banco che lo riportava alla realtà <<ehi Matt, questa la sai>>. Matthew si girò di scatto e guardando la lavagna e il disegno su di essa esclamò <<dovremmo tracciare una perpendicolare!>> lo disse anche un po' sbuffando. Erano cose facili, o almeno a lui lo sembravano. Un attimo di silenzio seguito da un <<ottimo, signorino Matis, allora, tracciandola potremmo...>> così l'insegnate continuò a far lezione mentre il ragazzo tornava a guardare fuori dalla finestra. Il suo compagno di banco, il suo migliore amico, sapeva che c'era qualcosa che non andava, ma non voleva indagare e d'altra parte Matthew non poteva certo dirgli che sarebbe andato in una nuova scuola...di magia.
Si trovava ad un campo estivo, che alla fine era più studio che altro dato che da una settimana continuava a piovere incessantemente.
Si allentò leggermente la piccola cravatta e aspettò che la campanella suonasse. Quando questa lo fece, l'insegnate salutò e si avviò fuori dall'aula, mentre i ragazzi si predisponevano per andare a mensa. Fuori pioveva ancora, sarebbe stato inutile uscire, così si portò direttamente a mensa un libro, che in seguito avrebbe letto in biblioteca, nulla di speciale, un piccolo libro che parlava della storia di un generale inglese prima di una battaglia. Ordinatamente scesero tutte le gradinate fino ad arrivare alla mensa. Ognuno parlava del più e del meno, chi di una festa, chi di sport, chi di studio, eppure lui non aveva voglia di parlare, e nemmeno di sentire quei discorsi. Si stava rendendo conto che tutto quello gli sarebbe mancato, e invece di goderselo voleva già iniziare a discostarsene. Qualcuno gli chiese se il pomeriggio sarebbe andato al campetto, lui rispose che non lo sapeva ancora e preso vassoio e cibo andò a sedersi da solo in un tavolo lontano. Era una delle poche volte che mangiava da solo, ma quel giorno non aveva per niente voglia di stare con i suoi amici. Ormai settembre si stava avvicinando e con lui la nuova scuola...sempre quel pensiero, fisso, rindondante. Guardò per un po' gli altri ragazzi che passavano lì vicino, poi posò vicino al vassoio il libro e inizò a mangiare.
 
Top
Nicole Mason
Posted on 3/1/2013, 16:00




Ormai Settembre si stava avvicinando.
Le foglie cominciavano ad abbronzarsi, mentre una pioggia insistente non lasciava scampo ai Londinesi da almeno una settimana.
Nicole si trovava ad un campo estivo, suo padre aveva insistito che questo le sarebbe servito per aumentare la sua cultura e per osservare più da vicino le abitudini dei Babbani prima del suo soggiorno a Hogwarts.
Quella mattina aveva fatto un gran fatica a svegliarsi, non voleva passare tutte le giornata china su volumi polverosi cercando di imparare nozioni noiose, e che non le sarebbero servite alla scuola di Magia.
In quel momento desiderava essere sul litorale Italiano, per poter fare un ultimo bagno prima dell'inizio dell'autunno.
Poi una voce la riportò bruscamente alla realtà, la professoressa le aveva posto una domanda, Nicole che era totalmente immersa nei suoi pensieri non si pose nemmeno il problema di ascoltare.
Spostò lo sguardo sulla lavagna e notò una figura geometrica incompleta.
Gli toccava subirsi la matematica anche alle prime ora del mattino, questo si che era un incubo!
Stava per rispondere alla professoressa, quando un ragazzo la interruppe, non l'aveva mai notato fino a quel momento.
La prima cosa che la colpì furono i suoi occhi, erano verdi speranza.
Nicole distolse lo sguardo dal ragazzo, e incominciò una conversazione con la sua compagna di banco, la discussione andava dal vestito che avrebbero indossato il Sabato sera al loro gruppo musicale preferito.
Dopo quelli che sembrarono anni, si sentì il suono della campanella in lontananza.
Ci fu un gran chiasso di sedie spostate, mentre tutti gli studenti si alzavano e si dirigevano alla mensa.
Nicole salutò la compagna di banco, che quel giorno doveva svolgere un importante gara sportiva, poi si diresse da sola alla mensa.
Non aveva molta fame, quindi si accontentò di un pasto sano e leggero.
La maggior parte dei tavoli era già occupata, Nicole scorse in lontananza per vedere se era rimasto un tavolo libero.
Non ne vide, e si avvicinò ad un tavolo dove era seduto un ragazzo intento a leggere un libro.
Da quella distanza riusciva a intravedere un generale sulla pagine del libro.
- Scusa, posso sedermi? - chiese con voce forte e sicura.
Mentre aspettava la conferma del ragazzo, il suo sguardo si perse nella miriade di studenti.
Sperava di non disturbarlo con la sua presenza.
 
Top
Matis.
Posted on 3/1/2013, 18:22




Il libro aperto a pagina 42 e 43 sulla sinistra, a destra invece il vassoio con il piatto di pasta. La scuola in cui stava facendo questo corso estivo è la stessa che ha frequentato per tutto il primo ciclo di studi, e quindi ormai aveva imparato a trovare quei punti a favore per la cucina della mensa, che ad un nuovo arrivato sarebbero di certo sfuggiti. Infatti la St.Paul era rinomata per essere una scuola molto buona, e a dirla tutta solo per chi era disposto a pagare una bella somma di denato, ma se si doveva trovare un difetto, questo sarebbe senza dubbio caduto sulla mensa. Per fortuna durante gli anni scolastici pranzava in mensa soltanto due volte a settimana, il vero problema si presentava, come in questo caso, durante i campi estivi, in ogni caso nulla di immangiabile insomma. Sì, ormai quella scuola la conosceva bene. Effettivamente sulle prime si era anche rifiutato di andare al campo estivo, avrebbe voluto andare in vacanza con la famiglia, ma il suo migliore amico era obbligato ad andare, e per spirito fraterno si fece convincere a partecipare. Anche se non era molto educato leggere mentre si mangia, in quel momento per Matthew era l'ultimo dei problemi, e così non si fece molti problemi a farlo.
"E così i cavalieri montarono in sella ai loro destrieri, aspettando solamente uno squillo di tromba per iniziare la carica..." Stava leggendo questo passo quando alzò lo sguardo dritto verso l'interlocutrice. Non alzò minimamente la testa, solo lo sguardo, tantoche riusciva a guardarle il volto per poco. Deglutì in fretta pensando "E questa cosa vuole?" Non aveva nulla contro di lei né contro nessuno in particolare, ma proprio non era giornata. Abbassando lo sguardo ispezionò velocemente il tavolo, era da quattro. Un posto era occupato da lui, uno avrebbe potuto occuparlo con la gamba, dicendo che aveva male, e gli altri due dicendo che aspetta degli amici...Però avrebbe fatto una pessima figura. Sbuffò interiormente e alzando questa volta viso e sguardo insieme e accennando un sorriso rispose <certo>. La guardò bene in viso, era una sua compagna di classe del campo estivo, lui e il suo amico avevano dato un soprannome ad ognuno di loro ma così sul momento non riusciva a ricordarsi il suo, tantomeno quindi il nome. Cercando di fare il simpatico disse <anche tu sei una di quelle ragazze che vogliono fare le fotomodelle e per non ingrassare mangiano poco? Beh, guarda che al tavolo 7 trovi buona compagnia> Si rese conto solo dopo averlo detto che aveva già detto quella frase una volta, e si era preso un bello schiaffone sulla guancia. Sorrise allora istintivamente, forse però facendo più la figura dello "scemo" e dello snob. Il tavolo 7 era conosciuto tra i "vecchi" della scuola poiché era sempre frequentato da quelle ragazzine viziate che pensavano solo ai vestiti, alle feste e a rimanere magre. Aprì la bocca per dire qualcos'altro, ma non gli uscì nulla, quindi la richiuse smorzando un altro sorrisetto. Brutta giornata...eh già
 
Top
Nicole Mason
Posted on 3/1/2013, 19:25




Il ragazzo alzò a malapena il viso dal libro che stava leggendo per darle un occhiata furtiva.
E per la seconda volta nella giornata il suo sguardo si perse negli occhi verdi del giovane.
Il suo primo pensiero fu quello di andarsene, di allontanarsi, forse aveva sbagliato a chiedergli se si poteva accomodare.
Probabilmente lo aveva disturbato mentre leggeva il suo libro, magari era uno di quei ragazzi che preferiva i libri alla compagnia.
E lei non voleva per forza rimanere li, se lui non desiderava la sua compagnia.
Proprio mentre stava per voltarsi in cerca di un altro tavolo libero, le venne dato il permesso di sedersi.
Sentiva che il ragazzo la stava squadrando con lo sguardo, ma lei non ci badò.
Magari si stava chiedendo cosa ci faceva una bella ragazza da sola?
In molti se lo chiedevano, ma lei odiava sentirsi definire solo la bella ragazza, odiava le persone che pensavano che una bella ragazza non potesse essere anche intelligente.
Lei magari non era la prima della classe, ma nello studio si impegnava e le piaceva ottenere buoni risultati.
Si sistemò sulla sedia di fronte al ragazzo, appoggiando il suo vassoio sul tavolo.
La differenza tra la quantità del suo cibo e quella del ragazzo era evidente, ma lei non ci fece caso.
Mentre stava mangiando una foglia di insalata, il ragazzo le rivolse di nuovo la parola.
Le chiese se anche lei era come le altre ragazza che volevano fare le modelle, che non mangiavano per mantenere la linea.
E le disse che al tavolo 7 avrebbe trovato buona compagnia.
Niicole voltò lo sguardo verso il tavolo indicato dal ragazzo, era pieno di ragazze con un corpo perfetto, l'unica cosa che riuscivano a fare era ridere ogni tre secondi.
Lei dovette sopprimere a stento la voglia di prenderlo a schiaffi o di rovesciargli la caraffa dell'acqua in testa.
Ecco un altro che la giudicava soltanto per la sua bellezza esteriore, nemmeno la conosceva.
- Non sono come loro, mi dispiace se il mio pranzo è un pò povero oggi, ma data la lunga giornata non avevo molta fame. E sono lieta di avvisarti che non ho intenzione di fare la fotomodella, non sono una di quelle ragazza che si mette sempre in mostra. Nel caso la mia presenza ti dia fastidio, dimmelo pure e me ne vado - disse fulminandolo con lo sguardo.
Il ragazzo fece un sorrisetto, probabilmente si era accorto troppo tardi della gravità delle parole che le aveva rivolto, ma ormai il danno era fatto.
Quella giornata si stava prospettando molto più brutta del previsto, e la pioggia cadeva ancora incessante.
Nicole abbassò lo sguardo sul suo piatto, finendo di mangiare lentamente il suo pranzo.
Ogni tanto dava un occhiata al ragazzo, una volte le sembrò che avesse aperto bocca per parlare, ma non si udì alcun suono.
In cambio ricevette l'ennesimo sorrisetto, al quale Nicole, intenta a mangiare, non rispose.
 
Top
Matis.
Posted on 3/1/2013, 21:53




La guardò fissa negli occhi per qualche momento, sempre con quel sorrisino sul volto. <no, non serve che tu te ne vada, questo tavolo non è mio quindi avresti potuto anche non chiedermi il permesso di sederti> Sorrise al pensare che la ragazza fosse molto decisa sul punto di non fare la fotomodella, ma non disse nulla così da non andare a complicarsi ancora di più la vita.
Chiuse lentamente il libro portò la forchetta alla bocca, mangiò il bocccone e ripose la forchetta sul piatto. Ogni tanto guardava nuovamente la ragazza negli occhi. A un primo sguardo sembrerebbe un ragazzo sicuro, in verità si prendeva quei piccoli attimi di silenzio per poter studiare la ragazza e allo stesso tempo trovare delle parole per rimediare al chiaro errore commesso. Beh, per prima cosa non si era preso uno schiaffo come si sarebbe aspettato Signorina, perdonate la mia fretta nel giudicare> e dicendo quella frase così altosonante e di altri tempi si stava quasi mettendo a ridere; passare al "voi" tra due undicenni.
Si voltò anche lui verso il tavolo 7 lo guardò per un momento e continuò a parlare alla ragazza, guardando sempre però il tavolo <la bionda si chiama Elizabeth, come avrai visto è in classe con noi, però a differenza tua lei è nella mia classe anche durante l'anno scolastico. Quelle vicino pendono dalle sue labbra, ogni cosa che dice lei è legge, non possono neanche obiettare>. Tornò composto sulla sedia e guardando Nicole finiva il discorso <ti consiglio di starci alla larga in questi ultimi tempi del campo...anche se mi sembra che tu non ci abbia mai parlato molto no?> e le fece un occhiolino.
Voleva cambiare a tutti i costi il discorso, un po' perché si vergognava di chiedere scusa, un po' perché non sapeva neanche cosa dire.
Non fece menzione del problema di matematica della mattina, anche perché non si era neanche minimamente reso conto che aveva "rubato" la risposta alla ragazza.
Con fare abbastanza amichevole protese il braccio e la mano verso la ragazza e come se non fosse mai successo nulla si presento <piacere, sono Matthew Matis, ma gli amici mi chiamano Matt per comodità> Un sincero sorriso stampato sul volto <e' un po' tardi per presentarci dato che il campo sta finendo, ma meglio di nulla> Restò così, con la mano protesa verso la ragazza.

Edited by Matis. - 3/1/2013, 22:50
 
Top
Nicole Mason
Posted on 4/1/2013, 10:45




Mentre Nicole era sommersa nei suoi pensieri, la voce del ragazzo la riportò alla realtà.
Le disse che poteva sedersi tranquillamente dato che sul tavolo non era scritto il suo nome, a queste parole fece un cenno d'approvazione e restituì un sorrisino un pò tirato al ragazzo.
La giornata era incominciata male e non si vedevano dei migliorati, magari doveva solo pazientare ancora un pò.
Per la prima volta si mise ad osservare il ragazzo, le sembrava molto intelligente ma anche una persona che dice le cose in faccia.
Apprezzava questa caratteristica, era un ragazzo sincero e leale.
La sua riflessione venne nuovamente interrotta dal ragazzo, le disse di perdonare la sua fretta nel giudicare.
Le aveva dato del 'voi'? La faccia di Nicole passava dal divertimento allo stupore.
Guardando la faccia del ragazzo notò che anche lui stava per mettersi a ridere, e Nicole non riuscì a trattenere una risata.
- Non c'è bisogno di darmi del 'voi' per farti perdonare. Ricominciamo tutto da capo, dai. - disse dopo aver smesso di ridere.
Forse quel ragazzo non era poi così male, ora aveva il desiderio di conoscerlo.
Notò che il ragazzo si era voltato verso il tavolo 7 e stava osservando un ragazza bionda, poi le disse che tutte le altre pendevano dalle sue labbra, che ogni sua parola era legge. Le consigliò anche di starle alla larga.
Nicole era dispiaciuta per le ragazze che non avevano personalità e come in questo caso, facevano di una persona la loro divinità, rispettando alla lettera ogni ordine o incarico che questa le affidava.
Lei la conosceva di vista, si erano parlate solo qualche volta e non le era sembrata molto simpatica.
Diciamo che preferiva la compagnia di altre persone.
- Mi dispiace per quelle povere ragazze, probabilmente mancano di personalità e fanno di Elizabeth la loro divinità. Quelle non sono amiche di cui potersi fidare. La bionda la conosco di vista, ma non mi trasmette molta simpatia - disse con un sorriso sincero al ragazzo.
In fondo le dispiaceva abbandonare quella scuola, tutti i suoi amici, stava anche facendo nuove amicizie.
Che cosa gli avrebbe detto, che cambiava scuola? Che si trasferiva in un altro paese?
Questi dubbi la assalivano, ma essere una strega era il suo destino, e lei era fiera di esserlo.
Il ragazzo le protese la mano, presentandosi. Matthew, un bel nome, era molto usato in Inghilterra.
- Piacere, io sono Nicole Mason. Posso chiamarti anche io Matt? - chiese stringendogli la mano e sorridendogli.
- Alla fine ci siamo conosciuti, meglio tardi che mai. Ci possiamo sempre sentire - aggiunse.
Non si era sentita di dirgli ci vediamo a scuola tra qualche settimana, perchè era sicura che lei non ci sarebbe più andata in quella scuola.
E non voleva mentirgli. Una nuova avventura era in serbo per lei.
 
Top
Philippe Lloyd Cret
Posted on 4/1/2013, 10:51




OFF: se non dispiace a nessuo, mi inserisco


In quei giorni era una tipica giornata inglese: pioggia battente e una forte umidità.
Settembre era alle porte e le ultime gocce di sole che restavano diventavano di pioggia, era da qualche giorno che ormai pioveva senza tregua, non gli era mai piaciuto un clima simile. Il ragazzo si era appostato in fondo all'aula vicino al termosifone, arrivando appena in orario, prima che la lezione incominciasse. Sarebbe durato solo qualche altro giorno, la noia più assoluta, il campo estivo cui stranamente era stato accolto con gioia, la sua personalità lunatica aveva fatto parte, pochi giorni dopo il suo compleanno, un periodo particolarmente felice che lo aveva distratto dai programmi che offriva il luogo: Ripassi per lo studio, Studio, Programmi Aggiuntivi, qualche laboratorio e sopratutto, restare segregato nella sua stanza durante le pause che di solito occupava come attività più divertenti, come leggere un bel libro o giocare con qualcuno a calcio.
Restava con il gomito appoggiato al banco, la mano chiusa a pugno sulla sua guancia dimostrava una certa noia sfacciatamente dimostrata da Philippe. Gli occhi verdi erano posati sul cielo grigiastro e sull'ipnotica visione della pioggia che fendeva la nebbia apparsa prima della lunga precipitazione, lo scroscio che produceva quando le goccioline rimbalzavano sulle foglie cadute era un rumorino piacevole anche se alla lunga, era come un cane che abbaiava da sette giorni.
Spostò gli occhi sul suo amico e compagno di banco Paul, che ormai dormiva come un sasso, nascosto da una ragazza particolarmente alta, ormai erano un paio di ore che non alzava la testa dal banco e per fortuna non russava, forse sarebbe finito nei guai anche lui per non averlo svegliato. La lezione spiegava i tipi di frazione, improprie proprie e apparenti, questa nella prima ora,nella seconda stavamo parlando di figure, dal quadrato al dodecagono, non era proprio il programma che volevo alla fine dell’estate. Fortunatamente ogni tanto qualche compagno della sua classe doveva risolvere semplici problemi matematici o geometrici, adatti a una scolaresca di quell’età, distraendomi da pensieri vuoti e vaghi. Dopo circa una mezz’ora passata in solitudine con un compagno che dorme, senza nessuna parola scambiata a nessuno, al contrario di alcuni miei compagni o compagne molto amichevoli, lo squillante suono trillante della campanella mi riportò in me, prima di uscire svegliai il mio amico che con occhi assonnati e abbastanza irritato, uscì dalla sala con me, dopo quell’ora ci sarebbe stata la pausa mensa, avrebbe almeno messo qualcosa nello stomaco. Attraversò il corridoio in fretta, quasi correndo verso il refettorio del campo, non preoccupandosi degli altri alunni che invece ci sarebbero andati più lentamente. Poco prima della porta che conduceva lì, c’era un’orda di studenti che si dirigeva al suo stesso modo lì, si fermò per rallentare un po’, ma i ragazzi dietro di lui lo costrinsero a proseguire e perdere le tracce del suo compagno. La “folla” che si era accumulata all’interno del salone lo spinsero involontariamente verso la parte della mensa dove si doveva prendere il cibo; quindi prese un vassoio e delle posate e si servii, afferrando qualcosa da mangiare, giusto quel poco per riempire lo stomaco. Ora sopraggiungeva un dilemma: dove sedersi? Squadrò la situazione, posando gli occhi su ogni tavolo che però purtroppo erano quasi tutti pieni, si sentiva a disagio a sedermi in mezzo a una decina di sconosciuti senza dire niente per l’intero pranzo, piuttosto sarebbe restato da solo.
Cominciai a girare per trovare un tavolo vuoto o almeno quasi vuoto, senza tanto successo però, ormai i soliti gruppi di ragazzi si erano uniti e stavano amabilmente chiacchierando. Stava pensando che ormai avrebbe dovuto mangiare seduto per terra, quando addocchiò un tavole dove due ragazzi stavano parlando. Li aveva visti nella sua classe, sapeva che frequentavano il suo stesso corso ma non li conosceva affatto, neanche il nome. Non riusciva a capire la loro conversazione, non voleva risultare invadente nei loro confronti però, doveva ugualmente sedersi da qualche parte e visto che quel piccolo spazio era libero, si avvicinò a loro e portandosi la mano sinistra dietro la testa, in mezzo ai suoi folti capelli rossi e timidamente gli parlò: <<ehm…qui è libero? Non trovo altro posto!>> Fece un piccolo sorriso e aspettò la risposta dei due ragazzi.
 
Top
Matis.
Posted on 4/1/2013, 12:11




Certo! La role è sempre aperta, se volete inserirvi fate pure, occupiamo il tempo prima che Hogwarts apra :)


Sempre con la mano tesa si mise a ridere con la ragazza, a quella frase che suonava veramente strana e di troppo, ma almeno aveva avuto l'effetto sperato, tutto tranquillo, nessun pericolo di essere colpiti ancora da schiaffi o brocche d'acqua.
Quella ragazza in fondo era simpatica, ora insomma sapeva pure il suo nome, così non doveva più preoccuparsi di fare brutte figure e non ricordarsi il nome di una sua compagna di classe. Ascoltò con attenzione tutti i ragionamenti di Nicole su Elizabeth e sulle sue "servette", si limitò a fare una smorfia con la bocca e ad alzare le spalle in segno di rassegnazione. Ora mentre stava stringendo la mano di Nicole con un sorriso le rispondeva dandosi abbastanza importanza.
<anche tu vorresti avere l'onore di chiamarmi Matt? Mmmmh, non so, ci dovrei pensare, Nicole> Riportò la mano al mento e con fare molto dubbioso fece passare qualche momento.
<beh...direi di sì! Tanto ci vedremo ancora per poco, sai, purtroppo cambierò scuola all'inizio del prossimo anno scolastico> L'aveva già detto a qualcuno che avrebbe cambiato scuola, la scusa era quella che andava a vivere con gli zii in America, perché i suoi genitori volevano fargli continuare la scuola là. Sì, l'aveva detto a qualcuno, tranne al suo migliore amico, che forse stava iniziando a sospettare qualcosa, non sapeva né cosa, né come dirgli. Forse per una reazione istintiva si girò sulla sedia, dando le spalle a Nicole e guardando il tavolo dove mangiava sempre insieme a lui, incrociò perfino il suo sguardo. Fece un sorriso che era più malinconico che altro e tornò in posizione composta. Mangiò un altro boccone senza dire nulla, fino a quando si avvicinò un altro ragazzo, un altro frequentatore del campo estivo. "Oddio adesso questo che vuole? Una giornata movimentata questa" Questo fu il primo pensiero di Matthew, che camuffò con un espressione neutra, che non trasmetteva niente. Come fa al solito con tutte le persone nuove che conosce lo fissò per qualche istante, anche se preferiva "giudicare" le persone dalle loro parole e dai loro fatti. Spostò quindi lo sguardo su Nicole, cercando chissà cosa, dicendo delle parole riferite però al ragazzo <siediti pure>. Mangiò un altro boccone perdendosi in altri pensieri. C'erano ancora due posti non occupati, uno vicino a lui e uno vicino a Nicole.
 
Top
Nicole Mason
Posted on 4/1/2013, 13:16




Quella mattina si trovava proprio fra le nuvole.
Aveva scelto proprio quella giornata per preoccuparsi di tanti inutili problemi, dal trucco che preferiva indossare al nuovo anno scolastico che stava per incominciare.
Matt fece una smorfia ascoltando le sue riflessioni su Elizabeth e le altre ragazze, nemmeno a lui sembravano essere particolarmente simpatiche. Forse preferiva le ragazze con un pò di carattere, prediligeva altro oltre alla bellezza.
Ma queste per il momento erano solo delle sue idee, l'aveva appena conosciuto e non sapeva tutti i lati del suo carattere.
Il ragazzo dandosi un aria di importanza le disse che poteva avere l'onore di chiamarlo Matt, dopo una pausa in cui la fissò dubbioso.
Nicole capì che stava scherzando, e reprimette la voglia di dirgli 'Sai, ci posso sempre ripensare e tirarti davvero uno schiaffo.'
In cambio gli sorrise, ascoltando il ragazzo che diceva che tra poco si sarebbe trasferito e di conseguenza non si sarebbero più visti.
Dentro di se, Nicole rimase un pò scioccata, 'Possibile, magari anche lui è un mago.'
Scacciò bruscamente questo pensiero dalla sua mente, ormai fantasticava troppo.
Ogni avvenimento particolare che accadeva lo associava ala magia, ne era dipendente.
Poteva semplicemente trasferirsi per motivi di lavoro, o magari voleva andare ad abitare vicino ai suoi parenti.
- Grazie per questo privilegio - disse trattenendo una risata, poi aggiunse: - Oh, mi dispiace. Come mai cambi scuola? Anche io l'anno prossimo non frequenterò più questa scuola. Credi alle coincidenze? - chiese incuriosita al ragazzo.
Poi ritornò al suo pranzo, se ne era totalmente dimenticata.
La conversazione l'aveva distratta, e il cibo si stava raffreddando.
Con la coda dell'occhio notò che Matt si era voltato verso un tavolo remoto, scambiando un occhiata con un altro ragazzo.
Lo riconobbe, anche lui era nella sua classe, e se non sbagliava era il compagno di banco di Matt.
Stava per chiedergli se lo conosceva e come mai non era seduto insieme a lui, quando una voce la distrasse.
Un ragazzo si era avvicinato al loro tavolo e aveva chiesto il permesso di sedersi.
Aveva dei cappelli rosso fuoco che andavano da tutte le parti, e ancora una volta notò dei meravigliosi occhi verdi.
Gli occhi erano lo specchio di una persona, da quelli capivi se una persona era sincera oppure se mentiva.
Matt gli aveva già accordato il permesso di sedersi, mentre parlava al ragazzo il suo sguardo si posò su di lei, probabilmente stava pensando al benvenuto non troppo caloroso che le aveva dato, e Nicole abbassò lo sguardo.
Non aveva voglia di ripensarci, forse all'inizio si erano giudicati male a vicenda.
- Certo, accomodati pure. Ormai tutti gli altri tavoli sono occupati. Comunque, io sono Nicole Mason - disse cordialmente al nuovo arrivato, non voleva altri litigi quella giornata, e gli rivolse un sorriso.
A una seconda occhiata notò che anche quel ragazzo faceva parte della sua classe, quella mattina era quasi entrato in ritardo in aula.
Gli sembrava un ragazzo un pò taciturno, ma era felice di fare la sua conoscenza.
Quella mattina tutti aveva una grande voglia di fare conoscenza, avevano intenzione di fare una Confraternita?
 
Top
Philippe Lloyd Cret
Posted on 4/1/2013, 15:07




<<uao, grazie!>>
I due ragazzi gli risposero positivamente, il ragazzo in modo un po’ freddo e la ragazza un po’ più calorosamente, comunque miseil vassoio sul tavolo e si sedette anche lui, trovando un posticino vicino alla ragazza che gli rivelò il suo nome: Nicole Mason. Quel cognome gli ricordava qualcosa, ma decise di tenere questo pensiero per se. Prese un boccone e lo portò alla bocca, cominciando uno dei suoi ultimi pasti al Centro Estivo di Londra, poi posò la forchetta e cominciò, anche se un po’ a disagio nello stare con sconosciuti, una conversazione presentandosi: <<io mi chiamo Philippe>> disse ad entrambi, girandosi nella loro direzione per poi prendere un altro po’ di cibo. Volendo parlare ancora con i due ragazzi, continuò dicendo la sua opinione sul luogo: Si era interrotto prima di rivelare il fatale segreto: i suoi genitori lo avevano avvisato di non rivelare a nessuno la sua imminente partenza a Hogwarts, doveva restare nascosta fino a che non ne avrebbe potuto parlare alla stazione quando sarebbe partito. Stava per accingersi a parlare di qualcos’altro, quando senti un piccolo ronzio accompagnato da una specie di vibrazione nella sua tasca, come un cellulare quando vibra e proveniva dalla mia tasca, capii immediatamente cosa lo aveva provocato: sfortunatamente il mio Puffskein Joufflu, si era svegliato. Era una cosa grave, poiché sapevo che i babbani non conoscevano queste creature dall’aspetto assolutamente tenero, ma sconosciute a loro. Non sapevo come era finito lì, non lo avevo portato con me ma da infingarda creatura che era, si era di sicuro nascosto nella mia valigia per poi seguirmi in tasca. Il ronzio si fece più intenso, la creatura con un balzo uscì dalla mia tasca, rivelandosi ai due ragazzi che non avrebbero dovuto vederlo. Anzi, tutta la mensa o il campo non doveva vederlo. Rimbalzò sul tavolo per qualche secondo prima di farsi acchiappare velocemente dalle mie mani, che lo rimisero in tasca. Speravo che non lo avessero visto o non avessero sentito il suo verso,anche se era improbabile. Facendo finta di niente, presi un altro boccone dal piatto, pensando intanto a quale legge aveva infranto. Non poteva fare a meno di portare gli occhi su di loro e poi spostarli sul piatto, era piuttosto preoccupato sulla loro rezione.

Guarda che combinazione...abbiamo un ragazzo capelli neri a caschetto, una ragazza con capelli lunghi castani e uno con i capelli rossi...non vi ricorda qualcosa?
 
Top
Matis.
Posted on 4/1/2013, 15:37




Tutti quei capelli rossi, a lui non sono mai piaciuti i capelli rossi, cioè, ne ha conosciute poche di persone con i capelli rossi, ma tutte quelle che ricorda sono associate bene o male a qualcosa di non proprio piacevole, quindi di per sé partiva un po' prevenuto, poi comunque quel giorno non era una delle sue giornate migliori, il carattere poi era quello che era, non essendo espansivo di suo, con gli sconosciuti poi, e per concludere il quadretto doveva pure rispondere alla domanda di Nicole. Approfittò di quegli attimi in cui ella parlava con il nuovo ragazzo per ripassare bene a amente cosa doveva dire, poi appena lei finì di parlare le rispose, calcolando poco per il momento l'altro ragazzo.
"i miei vogliono che continui le scuole in America, quindi mi trasferirò là dai miei zii, non mi si vedrà più in questa scuola e in città solo per le feste...mi dispiace un po' ormai mi ero affezionato...Beh, perlomeno mi hanno detto che mi regaleranno una gattina per farmi compagnia"
Forse quella della gatta avrebbe potuto risparmiarsela, è sì vero che gli hanno promesso di regalarle una gatta, ma da quanto ne sa la compreranno a Diagon Alley, e lui certe cose di certo non può dirle. Comunque di per sé non aveva detto niente di strano, quindi continuava a parlarle Se credo alle coincidenze? Dipende, a volte sì a volte no, anche se credo di optare più sul no, ritengo che ci sia sempre una spiegazione abbastanza logica, io la mia te l'ho detta, ora dimmi tu perché te ne vai, così vedremo se ho ragione> E in questi momenti che tutta la voglia di essere il primo in ogni cosa si manifesta in Matthew.
Stava per presentarsi al ragazzo quando vide qualcosa saltare sul tavolo e dopo poco essere preso in mano dallo stesso ragazzo. Sfortuna o fortuna sua volle che Matthew vide benissimo tutta la scena "Ma che diavolo...!?!" pensò in quel momento. Quello che aveva visto non era certo qualcosa di normale, forse stava impazzendo, forse la magia aveva degli effetti collaterali che i suoi genitori non gli avevano svelato..forse..Guardò istintivamente Nicole, la guardò fissa negli occhi, non disse nulla, ma nel suo sguardo si capiva benissimo una frase simile a "dimmi che l'hai visto anche tu e che non sono pazzo".

Ricorda vagamente qualcosa ahahahahah xD


Edited by Matis. - 4/1/2013, 16:09
 
Top
Nicole Mason
Posted on 4/1/2013, 21:02




Il nuovo arrivato si sedette nel posto libero al suo fianco e incominciò a mangiare, probabilmente era affamato.
Dopo qualche secondo alzò lo sguardo dal piatto e rivolgendosi a loro si presentò.
Philippe, lo trovava un nome principesco, forse aveva origini nobili. E poi le ricordava molto la Francia.
- Sei di origini francesi? - chiese incuriosita al rosso, in modo da poter risolvere i suoi dubbi una volta per tutte.
Poi il suo sguardo tornò su Matt che le stava raccontando che avrebbe proseguito gli studi in America e i suoi genitori gli avevano anche regalato una gattina, per fargli sentire meno la lontananza dalla sua patria, l'Inghilterra.
Lei si era già dovuta trasferire una volta quando era ancora in tenere età, e aveva avuto bisogno di qualche mese per abituarsi al clima londinese. Le grandi città non erano un problema per lei, dato che provenivano dalla romantica Parigi.
Ma aveva subito notato le notevoli differenze che differenziavano i Parigini dai Londinesi.
- Io mi sono trasferita a Londra all'età di sei anni, il primo periodo è stato difficile ma poi mi ci sono abituata. Vedrai, ti farai dei nuovi amici nel giro di qualche settimana. -
Cercò di confortarlo, d'altronde lei aveva già vissuto quell'esperienza e capiva benissimo lo stato d'animo di Matthew, poi aggiunse: - Hai qualche idea in mente per il nome della tua nuova gattina? -
Dopo una piccola pausa Matthew le disse che non credeva alle coincidenze, che c'era sempre una spiegazione logica, le chiese anche come mai non avrebbe frequentato la St. Paul a Settembre.
Il cuore di Nicole cominciava a battere forte, e adesso che scusa si poteva inventare?
Ritornava nella sua città natale, Parigi?
Andava nella terra Spagnola? Italiana? Tedesca?
Dopo aver spremuto i neutroni del suo cervello, le venne in mente un'idea.
- La penso esattamente come te. Io mi trasferisco per problemi di lavoro - disse con un velo di mistero nella voce.
Sperava che Matt la trovasse una ragazza riservata, e quindi non facesse ulteriori domande su quell'argomento bollente.
Stava per ritornare al suo pranzo, che si stava raffreddando velocemente, quando sentì un ronzio provenire da Philippe.
All'inizio pensava che fosse un semplice cellulare, ma poi un esserino paffuto balzò sul tavolo della mensa.
Il ragazzo lo ripose velocemente in tasca, ma ormai sia lei sia Matt l'avevano visto.
Scambiò un occhiata con Matt per essere sicura che non fosse un allucinazione, ma anche lui aveva il suo stesso sguardo sbalordito.
Era riuscita persino a distinguere il colore dell'animaletto, che aveva delle sfumature marroncine-violacee.
Quella era una creatura del mondo magico, che cosa ci faceva un babbano con un Puffskein? Magari era un mago?
Sua cugina ne aveva ricevuto uno uguale per il suo tredicesimo compleanno.
Non riuscì a tenere a freno la sua curiosità e chiese incuriosita a Philippe: - Ma quello è un Puffskein! E' tuo? -
Magari l'aveva trovato da qualche parte, e aveva semplicemente deciso di tenerlo come animale domestico.
Ma tutto questo le sembrava molto stano.
Percorse con lo sguardo la mensa, tutti gli studenti che erano intenti a mangiare, non si era accorti della presenza del piccolo animaletto.
Almeno questo era un sollievo, non voleva ricevere domande a cui difficilmente avrebbe trovato una risposta credibile.
 
Top
Philippe Lloyd Cret
Posted on 5/1/2013, 10:38




Inevitabilmente videro il mio piccolo animale, uno dei due fece uno sguardo di riferimento verso l'altra, forse pensando di aver avuto un'allucinazione, magari dal pranzo.
Mentre Nicole, con sua grande sorpresa gli chiese se il Puffskein era suo, sembrava che li conoscesse abbastanza bene da riconoscerli, cosa insolita in una ragazza comune.
Forse lei o addirittura entrambi erano...dei maghi? Nessun babbano poteva riconoscere un tipico animale da compagnia magico, poiché il ministero li avevano nascosti tutti con estrema cura.
Doveva rivelarsi a questi due ragazzi, che potevano sapere la verità sulla magia, sul mio animaletto e forse su Hogwarts? Non sapeva se fidarsi o no, poteva essere solo una coincidenza, magari ne aveva visto uno e per a lui oscure ragioni, ne sapeva il nome.
Dopo qualche secondo, per evitare di farli aspettare, decise che forse si poteva fidare: sembrava che lo avesse detto con tale naturalezza e spontaneità come se ne avesse avuto uno lei.
Con tono cauto e a voce moderata gli rispose, rivolgendosi anche però a Matt: <<Beh...sì in effetti è mio, me lo hanno regalato un mese fa, si chiama Joufflu, che in francese significa "peloso." Me l'hanno regalato per... - si interrompé un attimo, tempo giusto per fare una pausa ad effetto e abbassare la voce - Per, beh, diciamo la scuola chiamata Hogwarts. Dovreste conoscerla no, più o meno avete la mia età. Forse tra qualche tempo ci vedremo lì, no?
Lo aveva detto, era stata una mossa avventata. Magari quelli erano semplici ragazzi e avevo parlato di qualcosa di importante a gente che non lo dovrebbe sapere. Un po' di timore c'era, ma forse era l'inizio di una bella amicizia.

Inoltre il rosso ha un'animale che lo segue sempre...non vi ricorda qualcos'altro? XD Comunque se volete Quic'è un'immagine di Joufflu se volete immaginarvelo meglio
 
Top
Matis.
Posted on 5/1/2013, 11:42




Rimase letteralmente impietrito, cioè ne parlavano con così tanta naturalezza, cosa che due maghi, per quanto giovani non dovrebbero fare. A meno che quelli non fossero due semplici maghi...i suoi genitori l'avevano messo bene in guardia sul fatto che non tutti i maghi fossero buoni, che ce ne fossero anche di cattivi, che cercavano di uccidere o portare dalla loro parte gli altri. Fu subito colta da un po' di paura, forse aveva sbagliato qualcosa, forse era stato avventato e avevano capito che lui era un mago, oltre ad essere figlio di ben due maghi, e ora avevano in progetto di rapirlo o che altro. Magari si erano trasformati in undicenni con la magia. I suoi genitori erano stati chiari, in questi casi avrebbe dovuto avvisarli in qualche modo ed aspettare, loro sarebbero arrivati. Sì, sarebbero arrivati. Mise la mano in tasca per prendere il cellulare. Poi si fermò, magari aveva sbagliato e quelli erano solo due maghi come lui, ma l'aveva appena detto, lui non crede alle coincidenze, ci deve essere sempre una spiegazione...ma qual è questa volta? Solo due prossimi studenti sprovveduti che parlano così facilmente della scuola? Sempre con la mano dentro la tasca disse con voce ferma "Siete due sprovveduti, tu più di lei" e indicò con l'indice il ragazzo "Portare una creatura magica in un luogo così, aspetta che il Ministero lo venga a sapere, credi che sia tutto un gioco?" Gliel'avevano detto sempre i suoi di nominare il Ministero della Magia, non tanto per atteggiarsi, ma proprio per far capire che il discorso era serio. Sbuffò visibilmente era anche abbastanza arrabbiato con s'è stesso, lui ha sempre dovuto mentire con tutti, cosa che gli costerà anche un'amicizia e questo nuovo sventola il suo animaletto davanti a tutti. Erano questi più o meno i pensieri di Matthew. Fissò poi Nicole, era abbastanza scuro in volto.
 
Top
Nicole Mason
Posted on 5/1/2013, 14:55




Sul volto di Nicole si poteva leggere una grande tensione, sapeva che non avrebbero dovuto discutere di magia in un posto così affollato.
Qualcuno poteva aver sentito dei pezzi della loro conversazione, poteva averli scambiati per dei pazzi o dei malati di mente.
Poteva preoccuparsi per la sua incolumità e chiamare la polizia.
Ma in fondo, che cosa aveva detto di male lei? Aveva solo rivelato il nome di quell'animaletto.
Non le sembrava di aver commesso un reato, quello che si sarebbe dovuto preoccupare era Philippe.
Ma non voleva dare tutta la colpa a lui, magari il Puffskein si era nascosto nella giacca del ragazzo e involontariamente l'aveva portato a scuola. Si chiese se ci fossero delle conseguenze per questo atto.
Loro era ancora giovani, senza un'istruzione magica, magari il Ministero avrebbe chiuso un occhio per quella volta.
Le sue riflessioni vennero interrotte della voce cauta e tremolante di Philippe.
Disse che l'animaletto era un regalo per tenergli compagnia alla scuola di Hogwarts.
Almeno un dubbio si era dissolto nella sua mente, ora era certa che anche lui fosse un mago.
Probabilmente si sarebbero rivisti tra qualche settimana nella nuova scuola.
- Si, la conosco. Ma non è sicuro parlare qui di questo argomento - disse in un sussurro al ragazzo, in modo che solo lui e Matt potessero sentirla.
Poi il suo sguardo si posò su Matt, era rimasto impietrito nel punto dove era comparso il Puffskein qualche minuto prima.
Altri dubbi le annebbiarono la mente, forse lui non era un mago?
Ma a questa domanda ebbe subito una risposta quando Matt si riprese e disse al ragazzo che era stato uno stupido a portare l'animaletto a scuola, e se lo veniva a sapere il Ministero finivano tutti nei quai.
Il ragazzo sottolineò la parola Ministero nella sua frase, come per farli spaventare.
Nicole aveva fiducia nei metodi ministeriali, ma non aveva certo paura ad infrangere le regole, anche se si prendeva sempre la responsabilità di eventuali danni causati dal suo comportamento.
Era una ragazza decisa, che non si lasciava spaventare.
Era rimasta scioccata dal continuo cambiamento d'umore di Matt, un momento era felice e un altro era scontroso.
Decise di fare un intervento a favore di Philippe, per cercare di smorzare un pò la tensione.
- Matt, non attaccarlo. Magari ha una buona spiegazione per il suo comportamento - disse facendo un lieve sorriso al ragazzo. Voleva fargli capire che non era incazzata con lui, ma che non era educato attaccare Philippe che si era appena seduto li con loro.
Non voleva che commettesse lo stesso errore che aveva commesso con lei.
Infine lasciò vagare lo sguardo per la mensa, le sarebbero mancate tutte quelle persone, persino la bionda Elizabeth.
Ma adesso aveva due nuovi amici per affrontare la nuova avventura alla scuola di Hogwarts.
 
Top
21 replies since 3/1/2013, 14:47   358 views
  Share