Colloquio di Lavoro

Erano ormai le 10:30 e il futuro Preside di Hogwarts, si trovava nella Presidenza della scuola dove aveva appuntamento con un'aspirante insegnante. Aveva chiesto a Percival di presentarsi per un colloquio e lui accolse la sua proposta.
Percival Josh Windsor era in piedi dinanzi a una delle finestre della Presidenza, una stanza di forma circolare. Sulle pareti erano posizionati quadri dei precedenti Presidi di Hogwarts, mentre una scrivania si trovava in corrispondenza della porta d'ingresso, preceduta da una poltrona. Sui vari tavolini erano posate cianfrusaglie di ogni genere, oggetti magici che ti incutevano terrore solo nell'osservarli. Il Preside più giovane che Hogwarts abbia mai visto, contemplava il tempo atmosferico fuori il Castello: nevicava da ormai mesi, senza interruzione e quel giorno, Percival, avrebbe scommesso tutte le sue Cioccorane che fuori non c'era nemmeno 1°C.
Quel giorno si era vestito con una camicia bianca, con il colletto che era coperto dalla giacchetta nera, sopra indossata. Pantaloni neri che arrivavano fino alle scarpe, una giusta misura: era come sempre, vestito in modo elegante.
Tra poco non ci sperava più che la signora o signorina con cui aveva preso appuntamento venisse più o si fosse persa nel Castello. << Altri dieci minuti >> si prometteva Percival tra sé, affermando quindi che se non fosse arrivata entro dieci minuti, avrebbe incominciato a cercarla: certo non era in ritardo ma lui aveva sempre quel timore.

Fuori si gelava e camminare per le strade di Hogsmead era un'impresa,se avesse voluto poteva benissimo smaterializzarsi ma per chissà quale strano motivo ad Hogwarts non era permesso e allora tanto vale farsi una passeggiatina con i pieni immersi completamente nella neve.
Si era alzata il cappuccio blu sulla chioma ramata gli occhi da cerbiatta guizzavano di qua e di la finchè non si posò sul castello che dopo un pò le si presentò davanti,controllò l'orologio ,non era per niente in ritardo e nemmeno in un colossale anticipo. Varcò i cancelli e con passo spedito si avviò verso l'ingresso. Aveva mandato una lettera di richiesta di ammissione come insegnate lì ad Hogwarts, le era venuta questa bellissima fantasia,anche perchè in un certo senso le era sempre piaciuto l'aria vivace della scuola e poi....insegnare e far apprendere i concetti più importanti,soprattutto se si trattava di Difesa Contro le Arti Oscure,quella era una materia molto delicata dato che un nuovo Signore Oscuro si stava celando dietro la spensieratezza dei giovani maghi. Con un pò di fortuna riuscì a trovare la Presidenza e si fermò davanti la porta,bussò ed entrò. Era una bellissima stanza circolare con un sacco di quadri appesi,probabilmente i precedenti Presidi e accanto alla finestra scorse un uomo che,rispetto agli altri raffigurati nelle pitture , era molto giovane. Il Preside? Sorrise tre se e attraversò la stanza fino ad arrivare alla scrivania,abbassò il cappuccio e rivolgendo un cordiale sorriso all'uomo iniziò a parlare.
Artemide Sophìe Underwood,ci siamo sentiti via gufo per il colloquio.
Non c'era bisogno di dirlo,sapevano entrambi per quale motivo era la e sperò di fargli buona impressione.
Si levò completamente il mantello,scorgendo il bellissimo vestito nero di pelle.

Aveva sentito bussare qualcuno alla porta e senza esitare disse: << Avanti! >>. La porta si chiudeva dopo che una giovane signora era entrata. Si era presentata e specificò che si erano parlati via gufo. Percival ancora girato verso la finestra, senza accorgersene di questo suo atteggiamento da maleducato, si girò di fretta, ponendo il suo sguardo su quello di Artemide, caratterizzato da un sorriso. << Prego, si asciughi. Mi dispiace averla chiamata con questa tempesta, era meglio incontrarci a I Tre Manici di Scopa >> si scusava Percival per tutti quei problemi che aveva creato alla signorina. << Desidera una tazza di thè caldo? >> qualunque cosa avesse risposto, Percival lo offriva lo stesso, infatti con un colpo di bacchetta si posarono sulla scrivania una teiera e due colme tazze di thé puramente britannico. Percival prese una tazza mentre l'altra la rimase alla signorina e così facendo, si diresse verso la poltrona. << Prego si accomodi. Non esiti! >> attese una reazione di Artemide e poi chiese cordialmente << Posso vedere il suo curriculum? >> era molto curioso della vita passata della signorina: sia del suo andamento scolastico, sia dei suoi precedenti lavori. << Mi ha detto che era interessata alla cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure e Pozioni, giusto? Materie molto impegnative. Be' che dire, posso porle qualche domanda per testarla? >> domandava lo stesso, anche se la risposta era ovvia, o almeno sperava.

Il Preside era girato di spalle e appena si rese conto della sua presenza, si girò mortificato di averla fatta venire con un tempo così orribile,ma dopotutto a lei non aveva per niente pesato la strada a piedi e poi di certo era lì per una cosa importante e in un certo senso sole o diluvio che era sarebbe andata comunque. Ci teneva a quel posto,le avrebbe cambiato praticamente a vita. La invitò a sedersi e le offrì del thè. Si sedette e prese fra le mani la tazza,era calda,proprio quello che ci voleva in una giornata nevosa e fredda come quella.
Le chiese il curriculum e lei sorrise per poi frugare nella borsa,ne estrasse un raccoglitore color argento e lo posò sulla scrivania.
Ecco...-sorrise-Lo sfogli pure.



Aprì delicatamente il raccoglitore alla prima pagina.
Le dico subito che nelle le materie che vorrei insegnare ho avuto sempre il massimo dei voti,può valutare lei.
Sempre sorridendo cordialmente. Poi annuì alla sua seconda domanda.
Chieda pure.

Ad un tratto Artemide uscì dalla borsa un raccoglitore e lo aprì alla prima pagina per mostrare al Preside, il suo curriculum. << Grazie >>. Percival lo lesse attentamente e parlava tra sé << Mmm... Divinazione E >> lo incuriosiva quel voto o per di più quella materia che non era ben vista dal Preside ma non per questo non porgeva rispetto ad essa. << Deduco quindi che lei ha frequentato con i babbani circa... >> attendeva una risposta dalla signorina. Qualunque cosa avesse risposto, questo comportamento era positivo per mostrare un altro lato della sua vita. << Direi di incominciare con alcune domande di Difesa Contro le Arti Oscure: mi parli di una Creatura Oscura, a suo piacere e mi dica un'incantesimo per difendersi da essi >> attese una sua risposta e successivamente continuò << Un po' di pratica, ora >> affermava e così parlando, fuoriuscì dalla tasca, una bacchetta, la sua bacchetta. Agitò quest'ultima e comparvero nella stanza alcuni oggetti caratterizzate da lame appuntite: chissà cosa ci dovrebbe essere al suo interno. << E' pronta? >> non aspettò altro, né si né no. Con un altro colpo di bacchetta quei strani oggetti levitarono in alto, a mezz'aria e successivamente si scagliarono contro la signorina Artemide. << Su forza, si difenda se non vuole morire! >> un pizzico d'ironia, ovviamente c'era nella sua frase.

Notò come il Preside si soffermò sulla E di Divinazione,in effetti era una materia molto strana ma che se insegnata bene può dimostrarsi molto interessante, a suo tempo c'era una donna ad insegnarla ed era un pò fuori di testa e anche per questo la divertiva studiare Divinazione, a dire il vero quando parlava con maghi più grandi di lei che avevano studiato quella materia affermavano che i professori e gli insegnanti erano sempre strani. Quella E se l'aveva guadagnata con davvero poco a dire il vero, era bastato dimostrare le sue "capacità" da indovina agli esaminatori,tra cui a una aveva anche predetto un anno prospero sia in ambito economico che sociale, l'anno dopo l'aveva contattata dicendo che ci aveva azzeccato...bella storia,sì. Sorrise tra se pensando a quello.
...diciamo da sempre,sono cresciuta tra un mondo all'altro,poi dopo i M.A.G.O. ho scelto di intraprendere il campo della Medicina, allora lavorai in un ospedale babbano per tre anni consecutivi.Quando iniziai ad avere una mente più aperta...- guardò il Preside negli occhi -...sa,solo quando raggiungi una certa età sembra che capisci a pieno quello che ti circonda,come se ti fossi svegliato da bel sogno...
Fece una pausa,un pò in panico per la grande scemenza che aveva detto,ma in effetti era così.
Si,insomma,ho iniziato a frequentare più spesso il mondo dei maghi.
Quando il Preside le chiese di parlargli di una Creatura Oscura,le sue labbra di piegarono in un sorrisino di disprezzo,aveva previsto la domanda e aveva pronta la risposta...
Vampiri. Creature con l'aspetto umano,bellissimi,dalla carnagione pallida e gli occhi rossi. Possono praticare la magia e si nutrono di sangue umano per sopravvivere,non hanno un'anima e di conseguenza non provano dei veri sentimenti. Non possono entrare in una casa o in una qualsiasi abitazione senza essere invitati.Sono dotati di una forza e di una velocità nettamente superiori a quelle degli esseri umani, agili e riflessi scattanti. A differenza delle altre creature notturne,come ad esempio il Licantropo o il Lycan, loro riescono a mantenere la lucidità e riescono a riflettere prima di attaccare,giocano sempre d'astuzia e raro trovare un vampiro in una vera rissa.
Hanno la capacità di ammaliare le loro vittime,così che queste non oppongano nessun tipo di resistenza,sono assolutamente insensibili psicologicamente al dolore e le ferite si rigenerano molto velocemente,sempre se non si utilizzano gli oggetti a loro pericolosi:
aglio, acolito, Rose Selvagge , frassino nel cuore, fuoco, acqua santificata.
- recitò come una poesia ripetuta un sacco di volte-Odiano la luce diurna e le Terre Consacrate, di qualsiasi religione è per loro fatale.
Concluse sorridendo.
Detto questo venne il momento di metterla alla prova e a lei questo divertì molto. Guardò come il Preside di alzò agitando la bacchetta,lei d'istinto si alzò e afferrò la sua . Degli oggetti appuntiti le si scagliarono contro. Lei recitò:
Protego!
Una barriera invisibile attutì il colpo degli oggetti che si sparpagliarono per aria a quel punto lei urlò :Oppugno!
Quelli fecero dietro front e si scagliarono contro il Preside.
Impedimenta!
Scagliò un altro incantesiomo,l'uomo a quel punto dovrebbe sallentare senza avere il tempo di lanciare un contro-incantesimo. Gli oggetti appuntiti caddero in picchiata su di lui e un attimo prima di colpire il Preside, Artemide agitò la bacchetta e quelli si frantumarono in scintille dorate.