| Ormai Matt e Nicole si erano allontanati, avendo finito il loro pranzo lo avevano più o meno salutato e si erano diretti verso il corridoio dell'aula. Matt se ne era andato per primo, salutando con strana eleganza, quasi comica, indicandogli anche di presentarsi in aula. Come non lo sapesse. Invece Nicole gli aveva detto di sbrigarsi a mangiare, era quasi ora di tornare in classe, istintivamente guardò l'orologio e vide che mancavano sì e no dieci minuti. Il cibo ormai si era freddato, tutto il tempo lo aveva passato con i suoi due nuovi amici, che sarebbero diventati anche i suo compagni di Hogwarts ,tra qualche tempo. Con la forchetta ripulì velocemente il piatto, dopodiché si alzò e per sgranchirsi un po' e digerire meglio, dirigendosi verso la sua aula. Camminava lentamente, osservando intanto il corridoio, dove decine di ragazzi e ragazze chiaccheravano o giocavano a carte, tutte persone comuni, credenti o no nella Magia, sarebbero tornati a casa e poi nella loro comune scuola. Mentre io, Matt e Nicole saremmo dovuti entrare nella più fantastica scuola di stregoneria del mondo, forse ci avrebbero messi nella stessa casa o forse ognuno in una casa diversa, potrebbe finire nella casa che più gli sarebbe piaciuta, Serpeverde, tutti ambiziosi sono lì a quanto aveva sentito. Al suono della campanella mancavano circa due minuti, tutto il tempo di arrivare in classe e ritrovare il suo amico e tornare in fondo all'aula, come al suo solito. Stavo già aprendo la maniglia della porta della classe, quando un ennesimo ronzio lo aveva interrotto: Joufflu si era di nuovo svegliato e si divincolava nella mia tasca per uscire. Mi portai la mano alla tasca e tornai indietro di corsa, evitando di scontrarmi con gli altri alunni: corsi verso le scale per salire nelle camere maschili, dove trovai la mia cioè la numero 11 e più in fretta che potevo aprii la mia valigia per far entrare il mio animaletto: non la sigillai completamente per far entrare l'aria, comunque non poteva liberarsi da lì dentro,nessuno poteva vederlo e emetteva al massimo un ronzio, forse sarebbe stato scambiato per un cellulare. Quando scesi la scalinata per tornare in classe, mancavano appena qualche minuto, quasi tutti erano entrati nelle classi. Camminai a passo svelto verso la mia classe, dove gli altri stavano già entrando, poco prima della campanella: stranamente era arrivato in anticipo, cercò con gli occhi il suo amico Paul, che si era addormentato in anticipo, vicino a lui c'era un ragazzetto con gli occhiali rotondissimi e i capelli biondi, che guardava nel vuoto, sembrava in trans. Poiché il posto vicino a lui era occupato, andò qualche banco in avanti, un po' più vicino a suoi due nuovi amici, nonostante non fossero ancora arrivati. Chissà cosa sarebbe successo durante la lezione.
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